La Nuova Sardegna

Oristano

«Giganti, non eroi», la mozione del consigliere

Andrea Riccio (Oristano Capitale): «Comuni uniti per non rinunciare al nome conosciuto da tutti»

25 giugno 2018
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ORISTANO. Tutti assieme appassionatamente e sotto un unico nome: giganti. Quelli di Mont ’e Prama rimangano tali per l’uomo di strada; gli archeologi e i ricercatori li chiamino pure eroi, ma per tutti gli altri resti la definizione originaria. Col nome di giganti li si conosce da quasi cinquant’anni, quando furono scoperti e poi sepolti nelle stanze della Sovrintendenza. Ora la comunità scientifica ha fatto qualche precisazione ridefinendoli “eroi”. Sicuramente è una mossa indispensabile per il mondo accademico, altrettanto sicuramente per chi poco frequenta convegni specialistici la precisazione scientifica è una questione trascurabile quando non deleteria.

Da queste considerazioni prende le mosse una mozione che il consigliere comunale di Oristano, Andrea Riccio, presenterà nei prossimi giorni con la quale chiederà che il capoluogo assieme ovviamente a Cabras e a tutti i Comuni dell’Unione non a caso chiamata dei Giganti uniscano le forze per evitare che il nome venga trasformato.

«La mozione non prende le mosse dalla volontà di smentire gli esperti – esordisce il consigliere di Oristano Capitale, Andrea Riccio –. Mi pongo però un problema di comunicazione e penso che si debba separare il piano della divulgazione scientifica da quello della divulgazione di tutti i giorni. Le statue da tanto tempo nell’immaginario collettivo e anche in quel poco di comunicazione istituzionale che si è fatta sin qui hanno avuto il nome di giganti di Mont ’e Prama. Sono per tutti i giganti di Mont ’e Prama, cambiarne il nome in eroi sarebbe un errore imperdonabile poiché cancelleremmo ciò che già si è consolidato. Il nome giganti è il filo che li lega a un reperto archeologico ormai ben definito e trasformarlo sarebbe peggio che ripartire da zero anche dal punto di vista del marketing turistico che conosce già quel nome seducente e accattivante che ormai identifica un intero territorio anche al di là dei confini cabraresi». (e.c.)

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