La Nuova Sardegna

Oristano

Assl, in sei perdono il lavoro

di Simonetta Selloni
Assl, in sei perdono il lavoro

Oristano, cambio nella gestione delle manutenzioni ma non tutti gli operai verranno assorbiti

27 giugno 2018
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ORISTANO. Non è indolore il cambio nell’affidamento della gestione delle manutenzioni nella Assl di Oristano. Il passaggio dalla multinazionale Engie (ex Cofatech ed ex Cofely Gdf Suez) alla Associazione temporanea di imprese composta da Carbotermo Spa, azienda con sede a Milano, e Eletecno Spa – sede a Robbiate – ha prodotto la furiuscita dal lavoro di sei operai. Sei persone che dal 30 giugno perdeanno il lavoro, già messe sull’avviso dalla nuova azienda, con la quale hanno avuto un colloquio qualche giorno fa, che non faranno parte del nuovo organico. Una perdita gravissima di cui i sindacati sono stati avvisati. Ma anche la gara, gestita dalla Consip, Convenzione per l’affidamento di multiservizi tecnologici integrati con fornitura di energia elettrica per gli edifici in uso alle pubbliche amministrazioni sanitarie, è nell’occhio del ciclone. Il lotto 8, che riguarda la Sardegna e comprende l’aggiudicazione alla stessa Ati delle manutenzioni alle Assl di Sanluri e Carbonia, è già finito all’attenzione del Consiglio regionale attraverso un’interrogazione della consigliera Alessandra Zedda di Forza Italia.

Il nuovo appalto. L’Ats Carbotermo-Eletecno ha presentato una proposta – alla quale l’Ats sta aderendo – che prevede l’affidamento del servizio per sette anni, al costo complessivo di 17 milioni 655mila 316 euro, ossia poco più di 2 milioni e 550mila euro l’anno. Sono interessati 35 immobili, tra i quali i tre ospedali di Oristano, Ghilarza e Bosa, poliambulatori, ambulatori di guardie mediche e uffici sanitari, per un totale di 90mila 743 metri quadri. Il servizio verrebbe coperto da nove lavoratori, per circa 18mila ore di lavoro l’anno.

Il vecchio appalto. L’aggiudicazione fa fuori la Engie, che aveva ottenuto la Convenzione Consip dal giugno 2013, per cinque anni, e che, pur avendo partecipato alla gara per il lotto 8, non l’ha vinta. La Engie occupava 16 lavoratori per la manutenzione di 23 strutture. In costanza di affidamento e prima che venisse aggiudicata la gara a Carbotermo e Eletecno, aveva predisposto una proposta di negoziazione contrattuale che, stando ai numeri, risulterebbe più conveniente: 49mila ore l’anno di lavoro per un periodo di cinque anni, 16 operatori diretti e sei dell’indotto, ad un costo di circa 2 milioni di euro l’anno. Il costo del servizio garantito dall’Engie alla’Assl oscillava tra i due milioni e i due milioni e 200mila euro l’anno. Ma questa proposta, e soprattutto il regime di negoziazione ritenuto di fatto una proroga, non ha trovato accoglienza nell’Ati.

Pronti i ricorsi. Se dall’Engie non ci sono reazioni ufficiali, si sa che i ricorsi, al Tar ma anche alla Corte dei Conti, sarebbero già pronti. Al Tar perché la strada della negoziazione viene ritenuta dall’azienda uscente giuridicamente percorribile, alla Corte dei Conti per un contrasto tra le finalità di economicità dell’appalto con quello che si configurerebbe, ossia come una spesa superiore a fronte della possibilità di un servizio analogo a un minor costo.

Il direttore d’area. «Mi dispiace moltissimo per il fatto che sei persone perdano il posto di lavoro. Per quello che è stato possibile abbiamo interloquito attraverso questi mesi affinché questo non accadesse». Mariano Meloni è il direttore generale dell’Assl. La gara l’ha gestita l’Ati, «io non posso fare altro che uniformarmi agli esiti di una gara condotta secondo criteri di trasparenza». Ovviamente, non è in discussione la trasparenza di un’operazione che per il momento lascia a terra sei persone. Come dire: l’intervento è tecnicamente riuscita, ma il paziente è morto. Nel rispetto delle regole, un prezzo carissimo da pagare sulla pelle dei lavoratori.

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