La Nuova Sardegna

Oristano

Sì al bilancio, ma finisce la pace

di Enrico Carta
Sì al bilancio, ma finisce la pace

Rendiconto 2017: si alza il tono dello scontro. Maggioranza soddisfatta, l’opposizione spara a zero

29 giugno 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il bilancio è servito. C’è la maggioranza che lascia una recensione positiva, c’è l’opposizione che ne dà una di segno opposto. Verrebbe da dire normale dialettica politica, ma forse per la prima volta da quando la giunta Lutzu si è insediata i toni dello scontro sono cresciuti. Sicura nella difesa del proprio operato la maggioranza, critica come mai era stata sinora l’opposizione. Visti i numeri, era scontato che si arrivasse all’approvazione, meno scontato era che la pax armata con la minoranza terminasse di punto in bianco.

Avvisaglie c’erano già state nei giorni scorsi e nel pomeriggio di ieri quando per primo il Partito democratico coi consiglieri Efisio Sanna e Maria Obinu e l’indipendente Francesco Federico aveva criticato attraverso un documento la variazione di bilancio da oltre 24 milioni operata per far rientrare nel rendiconto del 2017 opere che avrebbero dovuto essere già avviate. E proprio sull’attribuzione delle colpe si è acceso lo scontro con la maggioranza a rimarcare l’eredità Tendas e l’intera opposizione a ribadire che sinora quel che è stato portato avanti è solo frutto della programmazione di chi ha preceduto questa giunta.

A iniziare la discussione che ha portato poi all’approvazione del Bilancio è stato il presidente della Commissione consiliare, Angelo Angioi che ha chiarito come per sette mesi, nel 2017, a governare ci sia stata un’altra amministrazione e che quindi la maggior parte dei numeri contenuti nel rendiconto non potesse non rispecchiare quelle azioni di governo. Vero, verissimo, ma la minoranza ha immediatamente ribattuto che nulla di nuovo si vede sui cieli della città di Eleonora. È stato Peppi Puddu il primo a sollevare la questione del mancato cambio di passo, aggiungendo anche il tema della riscossione dei tributi comunali con percentuali bassissime che rischiano di creare instabilità economica. E l’argomento è ritornato spesso nelle critiche dei consiglieri Andrea Riccio, Monica Masia, Patrizia Cadau, Efisio Sanna, Maria Obinu, al pari di quello sul Master Plan di Torregrande che non decolla, sul servizio di igiene urbana, sul ritardo nei lavori al mercato, sulle lentezze di Oristano Est, sul mancato sfruttamento del potenziale culturale offerto dal museo giudicale e su una serie di opere che chiedevano solo di essere concluse senza troppi sforzi e ancora sull’assenza di una prospettiva per la città.

Dopo un anno di amministrazione si iniziano quindi a intravedere gli argomenti che accenderanno ulteriormente lo scontro politico, con la maggioranza che invece ha difeso – sindaco e assessore Massimiliano Sanna in prima linea – a spada tratta la propria azione partendo proprio dal fatto che il rendiconto del 2017 era per metà frutto delle azioni di Guido Tendas e dei suoi. Oltre a sindaco e vice, ci hanno pensato i consiglieri Luigi Mureddu, Danilo Atzeni, Antonio Iatalese, Davide Tatti e Veronica Cabras a caricare di significato questo primo anno di nuova amministrazione con un occhio sempre al passato non giudicato certo benevolmente. I risultati portati a casa riguardano il bilancio partecipato, lo sport, la sanità, il museo giudicale, il tentativo di bloccare l’impianto per la produzione di energia a San Quirico, l’incremento di risorse per la Sartiglia e lo sportello per il lavoro. Ad essere cambiato, ha poi sottolineato il sindaco, è l’atteggiamento che la giunta ha verso le persone. Prime schermaglie dopo un lungo periodo in cui le armi della dialettica politica hanno taciuto.

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative