La Nuova Sardegna

Oristano

Ricattato sul web, va dalla polizia

di Michela Cuccu
Ricattato sul web, va dalla polizia

Uomo di mezza età denuncia una estorsione a sfondo sessuale

30 giugno 2018
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ORISTANO. La vittima, è un uomo di mezza età che credendo allentare la solitudine, è caduto in una trappola, a suon di ricatti e richieste sempre più esose di danaro. Alla fine esasperato, si è rivolto alla polizia per denunciare i suoi estorsori che lo ricattavano minacciando di diffondere un filmato che lo riprendeva in atteggiamenti che invece devono restare privati. La squadra mobile della Questura di Oristano sta indagando su una triste quanto torbida vicenda di ricatti a sfondo sessuale fatti attraverso i social. Gli agenti sarebbero già sulle tracce degli squallidi ricattatori che in questo modo sarebbero riusciti ad estorcere migliaia di euro alle loro vittime. Il plurale d’obbligo in vicende che le forse dell’ordine chiamano con il termine anglofono “sexestorsion”, uno dei tanti reati informatici che purtroppo, come spiegano in Questura, sta facendo, anche in provincia di Oristano, diverse vittime.

Il metodo è sostanzialmente identico a quello utilizzato per i reati sul web, i cui autori sono molto difficili da individuare in quanto, di solito, si trovano all’estero e in Paesi anche molto lontani. Per attrarre nella trappola le loro vittime, fanno ricorso ai social network, il più comune è Facebook, la vittima, generalmente di sesso maschile, viene contattato da giovani donne che spesso si spacciano per vedove o comunque sole e in cerca di amici, con i quali instaurare una piacevole conversazione.

Carpita la fiducia l’utente viene invitato ad effettuare una video chiamata, solitamente sulla chat di messaggistica istantanea di Skipe o altre e, durante la conversazione la donna si spoglia e inizia a compiere atti espliciti di natura sessuale invitando l’interlocutore a fare altrettanto, che ignaro di essere registrato, accetta. Subito dopo la fine della video chiamata, la vittima viene contattata, con la minaccia di rendere pubblico quel filmato, pubblicandolo sul suo profilo Facebook. La vittima, quasi sempre, alla fine paga somme anche importanti, che possono andare dalle centinaia alle migliaia di euro: gli estorsori, in genere, non si fermano alla prima richiesta ma continuano a pretendere dalle loro vittime cifre sempre più alte. Da qui nasce l’appello della Questura per sensibilizzare gli utenti di internet, soprattutto se minorenni, sui rischi dell’uso inconsapevole della rete e sul pericolo di adescamento in ambiente virtuale, a diffidare di ogni richiesta di inoltro di dati personali, documenti e filmati che ritraggono la persona nella sua intimità, evitando inoltre di accettare amicizie da sconosciuti.

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