La Nuova Sardegna

Oristano

Cia in liquidazione per crescere

di Michela Cuccu

La Confederazione agricoltori di Oristano nell’ambito di Nuoro e Ogliastra. Rassicurazioni dei vertici

07 luglio 2018
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ORISTANO. La Confederazione italiana agricoltori di Oristano, Cia, sarà sciolta e messa in liquidazione e accorpata a Nuoro. Se ne parlerà venerdì prossimo all’assemblea degli iscritti convocata a Tramatza che dovrà anche nominare il liquidatore che avrà il compito di traghettare la “vecchia” confederazione provinciale verso la sua riorganizzazione. La notizia dello scioglimento si è diffusa rapidamente in provincia, alimentando una serie di ipotesi, fra cui, quella di un passaggio obbligato determinato da una forte esposizione debitoria da parte dell’organizzazione di Oristano, scaturita da cause civili e di lavoro che la Cia avrebbe perso. Che Cia di Oristano avesse più di un problema non è mai stato un mistero: commissariata da cinque anni, fino ad oggi è stata retta da Velio Ortu, dirigente regionale della confederazione. Ortu però getta acqua sul fuoco. «Nessuno qui ha intenzione di scomparire dal territorio di Oristano, anzi, intendiamo rafforzarci. Certo, i debiti ci sono ma sono quelli fisiologici di una qualsiasi organizzazione. La parola scioglimento, che forse può creare apprensione, in realtà è un passaggio indispensabile per la creazione della nuova struttura che ne scaturirà».

Tesi confermate in un comunicato ufficiale diffuso nella tarda mattinata dal presidente regionale Francesco Erbì: «La necessità di rafforzare e potenziare la capillarità nella presenza e le esigenze delle aziende agricole sarde hanno portato la Confederazione a ridefinire la responsabilità del presidio politico territoriale sulla base di tre ambiti: Cagliari – Sud Sardegna, che include le vecchie province di Cagliari, Medio Campidano e Sulcis Iglesiente; Sardegna Centrale, operante nel territorio delle province di Oristano, Nuoro e della vecchia provincia dell'Ogliastra; Nord Sardegna, con comprende le vecchie province di Sassari e Olbia-Tempio», si legge nella nota che prosegue: «Le difficoltà in cui versano le migliaia di aziende agricole sarde hanno reso indispensabile un processo di consolidamento e potenziamento della presenza della Confederazione sul territorio, con la finalità di essere sempre più vicini alle esigenze delle campagne. Il processo messo in atto, oltre che continuare a proporre la Cia quale soggetto di riferimento politico-sindacale delle campagne sarde, mira anche a rafforzare la quantità e la qualità dei servizi forniti dalle strutture Confederali. L'obiettivo resta comunque la garanzia della presenza nei territori, la sua qualificazione politico-sindacale, una maggiore capillarità che rafforzi la presenza in tutte le aree geografiche della Sardegna».

Raggiunto al telefono, Erbì precisa «A Oristano la Cia non scomparirà. Ci siamo addirittura rafforzati, se si considera che dei circa 1200 iscritti, 420 sono titolari di aziende agricole». Ed aggiunge «Abbiamo progetti molto importanti che vorremmo realizzare per rendere più moderno e dinamico il comparto agricolo. Oggi, c’è chi considera innovativi processi che puntano al ritorno al passato delle aziende, noi abbiamo un’idea diametralmente opposta».

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