La Nuova Sardegna

Oristano

A Torangius il primato dell’incuria

A Torangius il primato dell’incuria

Il parco comunale di via Bonu è diventato simile a un immondezzaio

10 luglio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Rifiuti, sporcizia e noncuranza: sembra essere questo il nuovo cocktail dell'estate per le strade di Oristano, strade che sembrano del non ritorno, soprattutto in alcune zone della città e delle sue frazioni. Via Bonu, piazza Abruzzi, Nuraxinieddu e molte altre aree verdi e angoli cittadini sembrano abbandonati da tutti, non solo dall'operatività dell'amministrazione comunale, bensì anche dagli occhi e dal cuore degli stessi residenti, che con poca civiltà, peggiorano il già evidente stato di degrado. Il popoloso quartiere di Torangius si aggiudica il primato dell'abbandono e dell'incuria. Il parco antistante via Bonu, un polmone verde in mezzo a lunghe file di palazzoni, un tempo era un punto di ritrovo sociale, raccontano alcuni residenti che denunciano lo stato attuale della zona. «Eravamo abituati a vivere il parco – spiegano – la notte ci ritrovavamo a prendere il fresco, il pomeriggio i bambini giocavano nel verde, ora non è più possibile». Oggi infatti il parco è diventato un vespasiano per cani, per lo più di proprietà di padroni poco civili, ed un punto raccolta, ovviamente non autorizzato, dei rifiuti solidi urbani. L'erba verde del parco è un posto dove i bambini del quartiere non possono quasi più giocare; o se lo fanno sono costretti ad una sorta di battaglia navale tra gli escrementi degli animali, stando attenti alle zecche, che pian piano stanno popolando la zona. Vicino ai cespugli e alle piante è un continuo di plastica, carta, e rifiuti vari; sino a poche settimane fa c'era perfino un televisore in un angolo, magari abbandonato per la delusione dell'Italia non classificata al mondiale. In piazza Abruzzi, a due passi dalla trafficata via Sardegna, la situazione per i residente va meglio rispetto a Torangius, ma il degrado c'è sempre, cosi come il sentirsi dimenticati. Cumuli di erbacce, quelle tolte dagli stessi abitanti, sono in un angolo, in attesa che la raccolta rifiuti passi. Il fogliame sotto le aiuole, mozziconi sembrerebbero di spinelli sotto le panchine, un copertone di una macchina e un palo che sembra un'alternativa torre di Pisa: questo è lo scenario della piazza, segnalato più volte all'amministrazione locale. I residenti, seppur volenterosi nel rimboccarsi le maniche, da soli non ce la fanno e in attesa di risposte pensano a una raccolta firme.

Eleonora Caddeo

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative