La Nuova Sardegna

Oristano

Ardia a piedi e sobrietà, tutti d’accordo

di Maria Antonietta Cossu
Ardia a piedi e sobrietà, tutti d’accordo

Sedilo. Accolto l’invito del parroco a vestirsi in modo adeguato, ma con distinguo

13 luglio 2018
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SEDILO. Ha fatto breccia nell'opinione pubblica locale il richiamo al contegno e al decoro che il parroco ha rivolto ai partecipanti all'Ardia a piedi. Il suggerimento a mantenere un comportamento appropriato e a evitare un abbigliamento inadeguato per rispetto del carattere religioso della festa è stato accolto con favore dai sedilesi, concordi con il fatto che essendo la corsa di San Costantino parte integrante di una liturgia, l'approccio debba essere consono alla solennità del momento. «Una quindicina d'anni fa ero tra i promotori del bianco all'Ardia, ma se il corteo equestre con quella tenuta fa un bell'effetto, sull'Ardia a piedi mi sono persuaso che vedere una marea umana colorata tanto male non è», ha affermato Lelle Nieddu, capocorsa nel 2002 ed ex presidente dell'associazione Santu Antinu. «Si tratta di una processione e non ci si deve presentare con un abbigliamento da spiaggia - ha rimarcato Nieddu - Ma un tocco di colore non è male, l'importante è che lo spirito sia quello giusto». E sul comportamento ha messo nuovamente l'accento il parroco. «Un clima troppo scanzonato o il chiacchiericcio esasperato non vanno bene», ha commentato don Mongili. «Non dico di partecipare in silenzio, ma con maggiore raccoglimento e un po' più di ordine, una celebrazione religiosa richiede contegno e rispetto. È anche il sentire della gente». Lo confermano le parole di Graziana Careddu, che si unisce al corteo dei corridori ogni anno. «Ho accolto con favore l'invito alla sobrietà. Seppure sui generis, l'Ardia a piedi è una processione religiosa, alla quale la gente partecipa per fede. Dunque trovo giusto che anche l'abbigliamento e gli atteggiamenti, come il fatto di segnarsi davanti alla chiesa, facciano trasparire la sacralità del luogo e del rito». Ma ad alimentare il dibattito è stata anche la proposta dell'associazione Santu Antinu di indossare magliette bianche e pantaloni lunghi. «Sono d'accordo sul richiamo alla compostezza, alla serietà, alla dignità e alla devozione con cui si dovrebbe partecipare», ha dichiarato Michele Delogu, capocorsa nel 2016 e quest'anno scorta della prima panedela, Salvatore Meloni. «Convengo anche sul vestiario adeguato, ma l'invito a indossare solo magliette bianche mi trova meno d'accordo perché ritengo che di questa processione vada vissuto anche l'aspetto più spontaneo e intimo, e vestirsi tutti di bianco mi sembra un po' un doversi etichettare. Tuttavia non è un'imposizione, e magari sempre più persone lo faranno».

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