La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, bagnanti ferite a Cane Malu

Bosa, bagnanti ferite a Cane Malu

Sbattute contro le rocce da un’onda anomala, ricoverate al San Martino

16 luglio 2018
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BOSA. Due donne sono rimaste ferite ieri pomeriggio nella zona di Cane Malu, sulla costa a qualche centinaio di metri a nord della foce del Temo, dopo essere state sbalzate sulle rocce da un’onda anomala.

Sul posto i mezzi di soccorso del 118 e Shardana soccorso, e gli uomini della Guardia Costiera di Bosa.

Considerato il luogo impervio si è resto necessario l’intervento dell’elisoccorso e il mezzo aereo ha accompagnato le bagnanti, che non hanno fortunatamente riportati gravi ferite, all’ospedale San Martinodi Oristano per i necessari accertamenti. In serata sono state dimesse.

L’episodio è avvenuto dopo le quindici nel tratto di litorale bosano dove tanti, residenti e turisti, cercano tranquillità e refrigerio, attratti dalla bellezza della piscina naturale di Cane Malu. Una zona esposta al mare aperto e alle correnti, anche se ieri le condizioni meteomarine non sembravano presentare alcuna insidia.

Le due giovani, una diciottenne ed una trentenne, erano a quanto pare sedute in riva in cerca di refrigerio quando una improvvisa onda anomala le ha pesantemente sbalzate sulle rocce e poi in acqua.

Scattato l’allarme sul posto è arrivata l’equipe medica del 118 per prestare le prime cure, e i militari della Guardia Costiera di Bosa al comando del tenente di vascello Francesco Bernardi.

L’ambulanza in quel tratto di litorale può sostare però a distanza dalla costa, sulla stradina sterrata che si trova a mezza collina del versante ovest di Sa Sea. Non potendo raggiungere con barella e attrezzature il mezzo di soccorso parte quindi la richiesta d’intervento dell’elicottero dell’Areus, che atterra dove possibile tra gli speroni rocciosi di Cane Malu.

Le due giovani, una delle quali lamentava forti dolori, hanno preso posto sul mezzo aereo che si è diretto verso il San Martino di Oristano, dove sono arrivate dopo pochi minuti. Immediati le visite specialistiche, che avrebbero escluso complicazioni tali da riservare la prognosi.

Alessandro Farina

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