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Una frattura a un dito diventa una odissea
BOSA. Somiglia ad un gioco dell’oca, dove si torna sempre al punto di partenza, quello che un cittadino di Bosa ha dovuto subire dai servizi sanitari nel territorio. E così è stato costretto a...
19 luglio 2018
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BOSA. Somiglia ad un gioco dell’oca, dove si torna sempre al punto di partenza, quello che un cittadino di Bosa ha dovuto subire dai servizi sanitari nel territorio. E così è stato costretto a scrivere sia al direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano che al responsabile sanitario dell’ospedale di Bosa, chiedendo spiegazioni dei disservizi segnalati.
L’uomo infatti non è ancora riuscito a farsi visitare da un ortopedico né a Bosa né a Macomer, dopo una frattura al piede per un incidente domestico avvenuto il 7 luglio scorso. Quel giorno G.S., 45 anni, si fa male al piede sinistro. La guardia medica ipotizza una frattura ad un dito dell’arto e prescrive controlli. Il quarantacinquenne si presenta il 9 luglio al poliambulatorio di Macomer, impegnativa alla mano, dove viene effettuata la radiografia che conferma la presenza del trauma. «Né a Macomer né a Bosa però ci sono ortopedici disponibili per la visita, e mi viene consigliato di recarmi a Nuoro. Il problema è che il dolore è molto forte e non posso guidare così lontano», spiega l’uomo. Unica alternativa una visita a Bosa, ma l’undici luglio. Ma solo sulla carta. Lo specialista era in ferie. L’alternativa è ancora una volta Macomer, ma la richiesta telefonica di una visita specialistica sarebbe negativa, malgrado l’impegnativa porti il sigillo dell’urgenza. Non resta che aspettare fino al 13 luglio, all’ospedale di Bosa «Dove arrivo dolorante e con la febbre. Consegno la seconda impegnativa per visita d’urgenza, la prima era ormai scaduta, all’infermiere, che mi dice che il medico non mi avrebbe visitato. Nessuna risposta alle mie richieste di spiegazioni». Naturale il passaggio al Pronto Soccorso, per trovare sollievo dal dolore e una possibile terapia. «Ho trovato personale gentile e competente. Mi è stato fasciato il piede e consigliato riposo per diverse settimane». Nessuna data per la visita però. Sino a quando?(al.fa.)
L’uomo infatti non è ancora riuscito a farsi visitare da un ortopedico né a Bosa né a Macomer, dopo una frattura al piede per un incidente domestico avvenuto il 7 luglio scorso. Quel giorno G.S., 45 anni, si fa male al piede sinistro. La guardia medica ipotizza una frattura ad un dito dell’arto e prescrive controlli. Il quarantacinquenne si presenta il 9 luglio al poliambulatorio di Macomer, impegnativa alla mano, dove viene effettuata la radiografia che conferma la presenza del trauma. «Né a Macomer né a Bosa però ci sono ortopedici disponibili per la visita, e mi viene consigliato di recarmi a Nuoro. Il problema è che il dolore è molto forte e non posso guidare così lontano», spiega l’uomo. Unica alternativa una visita a Bosa, ma l’undici luglio. Ma solo sulla carta. Lo specialista era in ferie. L’alternativa è ancora una volta Macomer, ma la richiesta telefonica di una visita specialistica sarebbe negativa, malgrado l’impegnativa porti il sigillo dell’urgenza. Non resta che aspettare fino al 13 luglio, all’ospedale di Bosa «Dove arrivo dolorante e con la febbre. Consegno la seconda impegnativa per visita d’urgenza, la prima era ormai scaduta, all’infermiere, che mi dice che il medico non mi avrebbe visitato. Nessuna risposta alle mie richieste di spiegazioni». Naturale il passaggio al Pronto Soccorso, per trovare sollievo dal dolore e una possibile terapia. «Ho trovato personale gentile e competente. Mi è stato fasciato il piede e consigliato riposo per diverse settimane». Nessuna data per la visita però. Sino a quando?(al.fa.)