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omicidio colposo 

Morì nel cantiere lungo la statale 131 La difesa: assoluzioni

Morì nel cantiere lungo la statale 131 La difesa: assoluzioni

MARRUBIU. Un altro passo, il penultimo, verso la sentenza. Quella di primo grado è attesa da oltre dieci anni, ma ormai non sembrano più esserci ostacoli verso il pronunciamento del giudice...

27 luglio 2018
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MARRUBIU. Un altro passo, il penultimo, verso la sentenza. Quella di primo grado è attesa da oltre dieci anni, ma ormai non sembrano più esserci ostacoli verso il pronunciamento del giudice monocratico Francesco Mameli che comunicherà la sua decisione nell’udienza del 2 ottobre. La vicenda giudiziaria è quella collegata alla tragica morte dell’operaio di Morgongiori, Orazio Statzu, che perse la vita nel cantiere di rifacimento della 131 nel 2008. Da allora, tra indagini e alterne fasi processuali ancora non si è arrivati a una sentenza. Dopo la recente requisitoria del pubblico ministero Marco De Crescenzo, ieri c’è stato ampio spazio per le arringhe difensive, mentre eventuali repliche sono fissate per il 2 ottobre. Il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione per Sergio Vittadello, presidente e amministratore delegato della ditta che porta il suo nome. Aveva invece sollecitato la condannarispettivamente a otto e sei mesi per Matteo Ferrazza, direttore tecnico della Intercantieri Vittadello, e per Francesco Anedda che ricopriva mansioni di responsabilità nell’ambito della sicurezza sul luogo di lavoro. Se l’avvocayo Mario Testa, difensore di Sergio Vittadello, ha fatto proprie le parole dell’accusa, gli avvocati Marco Bonomo e Guido Manca Bitti hanno invece contestato l’esito delle ricostruzioni fatte dal pubblico ministero indicando quale lungo e costante lavoro i due avessero svolto per garantire la sicurezza sul cantiere. Per i due difensori, documenti e testimoni, spostano invece tutte le responsabilità su chi ha già patteggiato. (e.carta)

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