La Nuova Sardegna

Oristano

Storia e archeologia, un progetto per rilanciare i piccoli comuni

Angelica Manca
Scano Montiferro
Scano Montiferro

Il Comune di Scano Montiferro e l'Associazione Castra Sardiniae partner in un lavoro che coinvolge, tra gli altri, le università di Sassari, Toronto e Vienne

29 luglio 2018
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SCANO MONTIFERRO. Primo incontro pubblico sui risultati raggiunti dal progetto di ricerca storico-archeologica nel territorio di Scano di Montiferro ideato dall’Associazione Castra Sardiniae. Il progetto, voluto dal comune, ha visto coinvolte oltre alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e alla Diocesi di Alghero-Bosa, l’Università di Sassari, e gli atenei di Toronto e Vienna.

Le attività sono iniziate 6 mesi fa con le ricerche negli archivi, l'impiego del georadar, la creazione di una piattaforma Gis, le prime ricognizioni e i rilievi 3D di diversi monumenti presenti nel territorio. Nei giorni scorsi sono stati illustrati i metodi utilizzati ed i risultati per ora conseguiti. Sono state illustrate le tracce di archeologia nel territorio locale, le tecnologie utilizzate, la diagnostica per la conoscenza del restauro e l’attività del georadar nella chiesa parrocchiale.

Il patrimonio culturale sta ottenendo un ruolo sempre più significativo nel quadro dei modelli di sviluppo fondati sulle peculiarità locali e sulla valorizzazione delle risorse dei territori; in questa direzione il “Progetto Iscanu” intende muovere i suoi passi fin dall’inizio, mediante un processo di ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale sostenuto da strategie di sistema e rivolto quindi non solo ai beni culturali in senso stretto, ma a tutte le altre risorse che caratterizzano e rappresentano i segni distintivi che la storia ha sedimentato nel territorio.

Tra storia, archeologia, biologia, documenti antichi, informatica e nuove tecnologie, Scano Montiferro punta ad un ambizioso progetto che coinvolga tutta la comunità. Per gli scanesi, forse si tratterà di poter finalmente conoscere la storia che avvolge il paese e il territorio dove oggi sorge la chiesa dedicata a San Pietro Apostolo, costruita sulle rovine del primo nucleo ecclesiastico del convento dei Monaci dell’ordine dei Camaldolesi.

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