La Nuova Sardegna

Oristano

Nel carcere di Massama scatta l’emergenza acqua

di Eleonora Caddeo
Nel carcere di Massama scatta l’emergenza acqua

Per risparmiare i rubinetti restano a secco dalle 23 alle 6 del mattino Ma le perdite della rete interna cancellano i benefici del razionamento

02 agosto 2018
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ORISTANO. Da un lato si interrompe l’erogazione dell’acqua per risparmiare, dall’altro non si riparano le tante perdite presenti nella struttura. Al carcere di Massama si raziona l'acqua ma solo a parole, visto gli sprechi. I rubinetti sono chiusi da otto mesi, nella fascia notturna dalle ventitrè alle sei del mattino, sia nelle centoventitrè celle, negli alloggiamenti dedicati al personale di polizia penitenziaria, e in tutti gli altri locali, fatta eccezione dell'infermeria.

Al posto dell'acqua a corrente, sono stati acquistati circa duecento bidoni di plastica da venti litri, posizionati nelle celle, uno per ciascun detenuto, più altri condivisi dagli agenti di polizia penitenziaria, da riempire tutte le sere. La scelta di razionare l'acqua, presa dalla direzione della casa di reclusione di Oristano, risponde ad una direttiva ministeriale del 2017, relativa al Piano di contenimento dei consumi idrici. L'ordine di servizio, emanato dalla direzione del carcere già a dicembre, è attivo.

Tutto chiaro? Neppure per sogno. Da un lato vengono chiusi i rubinetti, dall'altro, da altrettanti mesi, c'è uno spreco di acqua a causa di perdite nelle tubature dell'impianto e di malfunzionamenti in alcuni bagni della casa di reclusione. Secondo i sindacati nel seminterrato, le tubature che passano sul soffitto perdono da molti mesi. Per un banale guasto al sifone, uno dei due bagni dell'infermeria, per molti mesi, ha causato una perdita d'acqua pari a diversi metri cubi al giorno, limitata, naturalmente alle diciassette ore di apertura dei rubinetti.

Questo spreco d’acqua potrebbe essere risolto con l’intervento di un idraulico, e con una serie di manutenzioni non certo complesse e costose. Il caso dell'infermeria, solo da poco risolto, non è l’unico: sono tanti i malfunzionamenti tutt’ora presenti e segnalati nelle forme dovute dal personale di sorveglianza.

Una carenza di manutenzione, quella della casa di reclusione Salvatore Soro, di cui sono stati informati da febbraio, il prefetto di Oristano, Giuseppe Guetta, il provveditore delle carceri sarde, Maurizio Veneziano, e lo stesso direttore della casa di reclusione, Pier Luigi Farci.

Oltre all'emergenza idrica, il carcere di Massama sembrerebbe presentare altre problematiche legate alla scarsa manutenzione: dai cancelli, molti dei quali andrebbero sistemati, alla video-sorveglianza, che andrebbe potenziata. Necessità importanti ma forse non come lo spreco d’acqua, se si pensa che la struttura detentiva oristanese ha consumi che superano quelli delle limitrofe frazioni cittadine.

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