La Nuova Sardegna

Oristano

Ladri di sabbia e pure arroganti

di Michela Cuccu
Ladri di sabbia e pure arroganti

I bagnini di Is Aruttas provano a “convincere” i turisti, ma non sempre riescono nell’intento

07 agosto 2018
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CABRAS. «Mercoledì ci ha provato una coppia di tedeschi, il giorno dopo due spagnoli e sabato un gruppo di cagliaritani: per fortuna siamo stati abbastanza convincenti e hanno rinunciato al vietatissimo souvenir». Sembra quasi un bollettino di guerra il diario dei bagnini che operano nella spiaggia di Is Arruttas, dove i ladri di sabbia sono evidentemente sempre in agguato. Malgrado i cartelli con le regole di accesso all’arenile indichino, in più lingue, il divieto assoluto di portar via il preziosissimo quarzo che rende unica la spiaggia, i granellini multicolori, continuano ad essere preda degli incivili.

«Fanno finta di nulla, anzi, se gli facciamo notare che stanno rubando, ci rispondono anche in maniera brusca», raccontano gli operatori della Sns ( Società nazionale di salvamento) – che evidentemente, oltre a vigilare sulla sicurezza dei bagnanti, si trovano a dover combattere i soliti prepotenti, quelli che appunto, sono convinti di poter fare della spiaggia ciò che vogliono. È chiaro che nonostante la pubblicità data alle notizie dei sequestri (con relative sanzioni) di sabbia nascosta dentro i bagagli di turisti che credevano di portarsi dalle vacanze il ricordo più impossibile, c’è ancora troppa gente che fa orecchie da mercante.

«Fanno finta di nulla, se non addirittura ci sfidano a perquisirgli la borsa, sapendo benissimo che noi, che non siamo pubblici ufficiali, possiamo fare ben poco», denunciano i bagnini riferendo delle più improbabili giustificazioni di chi è stato scoperto. La più fantasiosa delle giustificazioni, inutile dirlo, sono stati i sardi. «Quando gli abbiamo chiesto di svuotare la busta dell’umido, infilata in un sacchetto di carta, sperando che nessuno si accorgesse che conteneva sabbia, ci hanno risposto che gli serviva per tener fermo l’ombrellone», riferiscono gli addetti al salvamento.

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Sembra però che i più arroganti siano stati gli stranieri. «La coppia di tedeschi non voleva assolutamente svuotare le due bottigliette da mezzo litro che sperava i portarsi via, ci hanno detto che da loro, la sabbia, si può tranquillamente prendere», raccontano «mentre la coppia di spagnoli che con i chicchi di quarzo aveva riempito una bottiglia da litro e mezzo, ci hanno risposto che la spiaggia è un luogo pubblico e in quanto tale, non c’è legge che tenga a fronte di un piccolo prelievo di sabbia». Insomma, neppure lo spauracchio di dover pagare una salatissima multa evidentemente, basta a dissuadere gli incivili. I bagnini fanno una proposta: «Istituire anche qui il numero chiuso per gli accessi. Forse così potremo salvaguardare meglio la spiaggia».
 

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