La Nuova Sardegna

Oristano

La quercia secolare caduta vive nelle strade del borgo

di Maria Antonietta Cossu
La quercia secolare caduta vive nelle strade del borgo

Norbello, l’albero storico di Domusnovas Canales non lascerà la frazione È diventato oggetto di un simposio di scultura che ha richiamato artisti e turisti

12 agosto 2018
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NORBELLO. Rivivrà tra le strade e le case del borgo la quercia che per mille anni ha fatto parte della storia e della vita della comunità.

La trasfigurazione del monumento naturale di Domusnovas Canales si è compiuta nell'ultima settimana sotto le abili mani degli scultori protagonisti del simposio diretto da Giuseppe Manias e organizzato dall'associazione Castel di Sella per salvare un simbolo della memoria e dell'identità del paese. La metafora della vita che si rigenera dopo la morte rispecchia l'ostinata lotta di queste genti contro l'estinzione. «Lavoriamo da vent'anni per creare interesse attorno a Domusnovas, che soffre lo spopolamento» spiega Claudio Piras, presidente del sodalizio che ha promosso l'iniziativa.

«La manifestazione è un modo per richiamare l'attenzione sulla frazione e allo stesso tempo un mezzo per preservare un elemento che è stato parte integrante della sua storia».Una causa sposata da nove scultori che hanno messo a disposizione gratuitamente la loro arte e il loro tempo. L'artista nuorese Pietro Longu ha inciso nel legno un vero e proprio racconto, fatto di scene di vita quotidiana e di simbolismi. «Ho voluto rappresentare tutto il vissuto di questa comunità attenendomi alla sua storia e al territorio», ha spiegato. Roberto Floris, nativo di Tempio e domusnovese d’adozione, ha scolpito un cavaliere in sella al suo destriero condensando in quel binomio la storia e la tradizione di questo luogo.

«La mia e le altre opere resteranno in paese con la speranza che siano simbolo e seme di rinascita», ha auspicato Floris, che ha condiviso l'esperienza con Giuseppe Bosich, Massimo Ciminelli di Roma, la francese Marie Claire Taroni, Efisio Cadoni e Aldo Paderi di Villacidro, Antonello Atzeni di Oristano e Massimo Spiga di Ales. Questi han dato forma a un seme che germoglia nella pianta per esplicitare «il concetto di madre come principio della vita, perché la quercia ha questa forza vitale».

La manifestazione si conclude oggi con DomusArt, la mostra degli artisti locali allestita all’interno delle case, le esibizioni dei tenores di Norbello e Abbasanta e dei poeti di Paulilatino, Salvatore Deligia e Pietro Caddeo, un dibattito sullo spopolamento e il concerto di Maria Giovanna Cherchi.

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