La Nuova Sardegna

Oristano

San Giovanni, vandali scatenati

di Piero Marongiu

Rifiuti conferiti senza controllo riempiono sin dall’alba l’unica isola ecologica della borgata del Sinis

12 agosto 2018
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CABRAS. L’estate 2018 in molte località balneari sarde verrà ricordata anche per le battaglie, finora senza risultati, condotte da amministratori e mezzi di comunicazione contro l’inciviltà di qualcuno che non riesce proprio a rispettare le regole. Questa volta a far parlare di sé è la borgata marina di San Giovanni di Sinis per i rifiuti che i soliti maleducati abbandonano quotidianamente nell’isola ecologica, predisposta dall’amministrazione comunale per venire incontro alle esigenze di chi frequenta le sue spiagge. Ad utilizzare quei cassonetti, che vengono svuotati quotidianamente dalla ditta che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti, non sono soltanto i bagnanti ma anche i residenti, che pure possono usufruire del servizio porta a porta quattro volte alla settimana, sabato compreso. «La raccolta dei rifiuti nella borgata di San Giovanni di Sinis funziona con le stesse modalità e lo stesso calendario di Cabras, Solanas e Funtana Meiga – spiega il sindaco Andrea Abis – a San Giovanni, a differenza delle altre località dove le cose vanno bene, il servizio non sta funzionando perché tra i residenti c’è qualche incivile che lascia i rifiuti nell’isola ecologica anziché smaltirli come previsto, con il porta a porta». I contenitori posizionati nell’area ecologica risultano essere pieni già di prima mattina, segno questo che evidentemente qualcuno vi conferisce i rifiuti a sera tardi o la notte, così i fruitori della marina al rientro dalla spiaggia, non trovando posto lasciano i sacchetti davanti ai bidoni. «Il servizio predisposto per l’area ecologica costituisce un onere economico notevole per le casse del Comune – sottolinea Abis – pertanto, per ovviare al problema, si prospettano due soluzioni. La prima è quella di eliminare l’area ecologica ben sapendo che i frequentatori delle spiagge di San Giovanni saranno costretti a riportarsi i sacchetti della spazzatura nei propri luoghi di residenza (per i turisti il problema non si pone, perché alloggiano nelle strutture ricettive della zona); l’altra soluzione, invece, è quella che i residenti smettano di usare impropriamente l’isola ecologica». Qualche giorno fa nello spazio in cui si trovano i cassonetti sono stati abbandonati anche rifiuti speciali e pericolosi, come un water e dei pezzi di eternit. E quando vengono rinvenuti rifiuti speciali gli addetti, se non viene accertata la non pericolosità del rifiuto, non li possono ritirare prima dei controlli di legge. Se a ciò aggiungiamo i maleducati che spuntinano e fumano in spiaggia poi nascondono rifiuti e cicche sotto la sabbia e quelli che la sabbia la considerano un souvenir da portare via, la battaglia contro gli incivili pare ancora lontana dall’essere vinta.

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