La Nuova Sardegna

Oristano

CABRAS 

Turista francese salvato a Mari Ermi da un finanziere

di Simonetta Selloni

CABRAS. L’ultimo scampolo di vacanza in provincia di Oristano avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia per un giovane turista francese, con la famiglia nell’isola da alcuni giorni. Ieri mattina, a...

19 agosto 2018
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CABRAS. L’ultimo scampolo di vacanza in provincia di Oristano avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia per un giovane turista francese, con la famiglia nell’isola da alcuni giorni. Ieri mattina, a Mari Ermi, in una giornata con un po’ di brezza che ha increspato il mare, si è tuffato subito dopo aver mangiato, senza resistere al richiamo di un’acqua bellissima.

Il fatto è che, a una sessantina di metri dalla spiaggia, il giovane si è sentito male. Ha avvertito crampi alle gambe, ai quali è seguita la difficoltà a coordinare i movimenti.

Una situazione impegnativa, che dalla spiaggia però nessuno ha percepito. La fortuna, per il giovane turista, ha voluto che non lontano ci fosse un finanziere che rientrava da una lunga nuotata. Un militare che lavora a Oristano, ovviamente libero dal servizio, che si è accorto immediatamente del grave pericolo che il turista stava correndo.

Il finanziere non ci ha pensato due volte. Prontezza di riflessi e senso civico, ha raggiunto il ragazzo e lo ha tranquillizzato, operazione fondamentale per evitare che alle difficoltà oggettive si aggiungesse anche l’ansia. Quindi lo ha soccorso, nuotando e riportandolo a riva dai genitori che nel frattempo, preso atto del mancato rientro del figlio dalla nuotata, iniziavano a preoccuparsi.

L’operazione di salvataggio si è conclusa nel migliore dei modi, e, una volta sull’arenile, il giovane è stato riaffidato alla famiglia. Forse a provocare il malore è stato qualcosa che ha mangiato prima di fare il bagno, o magari l’aver bevuto qualcosa di troppo freddo. Una disavventura a lieto fine, che serve a ricordare le elementari regole della prudenza prima di fare il bagno. Tra queste, anche la possibilità di rinunciare, se non ci si sente bene e se le condizioni del mare non sono compatibili con la propria capacità di affrontare l’acqua.

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