La Nuova Sardegna

Oristano

Case per i poveri: idea Torangius

di Enrico Carta

Tramonta l’ipotesi di installare i moduli abitativi in via Laconi. Lo spazio potrebbe essere l’area Smart

30 agosto 2018
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ORISTANO. Non ospiteranno le famiglie rom e non saranno installate in via Laconi. Per ora non esistono, perché il Comune che aveva ottenuto il finanziamento tre anni fa deve provvedere a comprarle, ma evidentemente l’amministrazione non ha poi tanta fretta o forse è un minimo in imbarazzo perché ancora non ha scelto – la decisione potrebbe non essere esattamente popolare e lo si è già visto con i precedenti volantini circolati al Sacro Cuore – dove piazzare quelle abitazioni da utilizzare in casi di emergenza abitativa.

In realtà, quando durante la giunta Tendas fu acchiappato il finanziamento da 80mila euro con il Comune che ne aveva pronti altri 20mila dal proprio bilancio, si era ipotizzato di sanare una volta per tutte la questione delle famiglie rom di via Rockefeller restituendo alla città un’area oggi mal curata e in cui il disagio e la mancanza di decoro – concetti comunque opinabili – si notano anche dall’esterno. Tre anni dopo e a più di un anno dall’insediamento della giunta Lutzu l’unica certezza sembra essere esclusivamente quella che le casette non andranno alle famiglie rom che quindi resteranno accanto all’ospedale San Martino.

Tutto il resto, persino il luogo in cui installare i moduli abitativi, è ancora qualcosa di cui non v’è certezza. Così, mentre gli uffici assicurano che stanno provvedendo all’acquisto delle casette pur tra le perplessità dell’opposizione per la lentezza dell’intera procedura su cui pone l’accento la consigliera del Pd, Maria Obinu, qualche idea più chiara dovrebbe saltar fuori dalla commissione comunale che si riunisce oggi. L’ha convocata il presidente Antonio Iatalese che chiarisce: «Si andrà avanti perché il problema dell’emergenza abitativa è molto sentito. Per l’area in cui installare le casette stiamo valutando diverse soluzioni». Posizionarle in zone diverse in modo da evitare l’effetto ghetto sembra improbabile per i costi di servizio che si dovrebbero pagare e allora ecco che spunta l’idea nuova, anzi tre idee, della maggioranza. È il capogruppo di Forza Italia, Luigi Mureddu, a metterle sul tavolo: «Premetto che lo considero un sistema valido solo per le emergenze e che deve ospitare famiglie solo per un breve tempo. Quella di via Laconi non era una soluzione adeguata, stiamo invece pensando a Torangius nello spiazzo che doveva ospitare l’area mercatale Smart». Alternative a quella che al momento sembra incontrare i maggiori favori sono quelle di Sa Rodia, nella zona del prolungamento di viale Repubblica, o di alcuni terreni nella zona del centro commerciale Porta Nuova. «Faremo tutto con la minoranza, sarà una scelta in cui coinvolgeremo tutti», conclude Luigi Mureddu.

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