La Nuova Sardegna

Oristano

Ghilarza, nasce il comitato per difendere l’ospedale e i servizi sanitari

Ghilarza, nasce il comitato per difendere l’ospedale e i servizi sanitari

Per ora ne fanno parte in quindici, ma l’obiettivo è quello di allargare le forze del neonato comitato spontaneo

01 settembre 2018
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GHILARZA. Per ora ne fanno parte in quindici, ma l’obiettivo è quello di allargare le forze del comitato spontaneo di cittadini per la difesa dell’ospedale Delogu e dei servizi medici nell’Alto Oristanese. Era stato costituito nella fase conclusiva dell’assemblea pubblica del 9 agosto e per ora annovera persone dei Comuni di Ghilarza, Abbasanta, Norbello, Sedilo e Tadasuni in attesa che altri si aggreghino alla battaglia per la sanità. L’occasione per allargare il fronte ci sarà già nella seconda riunione del comitato – la prima è stata mercoledì scorso – fissata per il 12 settembre alle 19 a Ghilarza a Casa Badalotti.

L’appello a serrare i ranghi è rivolto, in particolare, agli abitanti dei territori del Guilcier, del Barigadu, del Montiferru e del Marghine che hanno come riferimento l’ospedale Delogu. La preoccupazione che muove il comitato prende le mosse dalla situazione di difficoltà e disagio causata dai disservizi che da tempo si registrano in vari reparti e maggiormente nel Laboratorio di Analisi, in Radiologia, nel Primo Intervento Soccorso. Il comitato imputa questi effetti al depotenziamento dei servizi operato sul Delogu e chiama in causa la riforma della rete ospedaliera «perché marginalizza ulteriormente i territori più poveri, aumentando le condizioni di esclusione e di disagio delle rispettive popolazioni e perché promuove un trasferimento di potenzialità di servizi, funzioni e personale dal pubblico al privato, favorito quest’ultimo anche in termini di localizzazione e di facilità di accesso».

Ecco che allora è nato il comitato pronto a «rivendicare il diritto di tutte le aree marginalizzate ad avere servizi sanitari decentrati e di rete e a difendere la priorità del pubblico interesse, in una fase caratterizzata da scelte che sembrano, invece, orientate a favorire il potenziamento della sanità privata a scapito di quella pubblica».

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