La Nuova Sardegna

Oristano

C’è poco personale: orari ridimensionati e disagi per gli utenti

C’è poco personale: orari ridimensionati e disagi per gli utenti

Tante proteste nei sei ambulatori dell’Assl sul territorio Entro l’anno l’organico potenziato con quattro assunzioni

07 settembre 2018
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ORISTANO. Una boccata d’ossigeno per il personale in servizio alla Assl oristanese. Entro l’anno dovrebbero essere assunti quattro dirigenti medici in sostituzione dei tre andati in pensione e di uno trasferito in altra sede. A comunicarlo è la stessa Assl che precisa però come «la richiesta per l’assunzione dei medici è stata inoltrata all’Ats agli inizi dello scorso mese di agosto, al momento però non sono ancora arrivate risposte. Per tornare alla regolarità del servizio, quindi, ci sono dei tempi tecnici da rispettare. In ogni caso il problema dovrebbe risolversi prima della fine dell’anno».

A creare la situazione che sta provocando una serie di disagi agli utenti della provincia, che si vedono costretti a spostarsi dai propri paesi anche per un certificato, sarebbe quindi la mancanza dei medici

Per questo motivo con il personale ridotto all’osso, la Assl oristanese non riesce più a garantire la piena operatività dei sei ambulatori della provincia, che diventeranno undici quando il piano di riassetto voluto dall’Ats andrà a pieno regime.

Oltre alla carenza dell’organico (che ha costretto il dirigente da cui dipende l’igiene pubblica a ridurre gli orari di operatività degli ambulatori periferici) c’è da considerare anche l’aspetto sicurezza delle strutture in cui vengono ospitati i presidi sanitari in questione, non tutte in regola con le normative in vigore.

«La decisione di ridurre gli orari – fanno sapere dalla Assl – è stata adottata per evitare di chiudere completamente gli ambulatori e far andare tutti ad Oristano». Davanti alla situazione contingente non c’è da meravigliarsi se i disagi per gli utenti, come avvenuto nei giorni scorsi a Cabras, dove si è formata una lunga fila di persone in attesa di un certificato o per una vaccinazione, sono aumentati.

«Per quanto riguarda Cabras, relativamente alle vaccinazioni – precisano dalla Assl – per cercare di ridurre le attese, e contenere i disagi per le persone, il medico sta dando gli appuntamenti ai richiedenti. Molti però non li rispettano, e questo contribuisce ad accentuare la problematica».

Ma al disagio dovuto al ridimensionamento degli orari per molti si aggiunge anche quello di doversi spostare, cosa non semplice per chi è sprovvisto di un’auto. Poi, a pesare sul problema ci sarebbe anche un difetto di comunicazione tra Assl e periferia, come afferma il sindaco di Zeddiani Claudio Pinna, che dice di aver saputo della chiusura dell’ambulatorio dopo aver chiesto lumi agli uffici del Comune circa il mancato arrivo dell’ufficiale sanitario, vanamente atteso dai suoi concittadini.

Pinna, dopo aver effettuato le ricerche al protocollo del suo Comune, non trovando traccia di una comunicazione che lo avvertisse della chiusura dell’ambulatorio con relativo spostamento dei zeddianesi a Tramatza, ha scritto una lettera al Direttore dell’Igiene e della sanità Pubblica, a quello della Assl oristanese e per conoscenza all’Assessore Regionale alla Sanità Luigi Arru, nella quale chiede risposte urgenti circa i stati i motivi che hanno determinato la decisione di chiudere l’ambulatorio di Zeddiani.

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