La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano: 100 giorni per 15 chilometri di nuovo acquedotto

Lavori sulla rete idrica
Lavori sulla rete idrica

Abbanoa ha appaltato i lavori del tratto di rete: manderà in pensione quello vecchio che ha  una dispersione del 40 per cento

07 settembre 2018
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ORISTANO. Abbanoa ha aggiudicato in via definiva la gara d’appalto per realizzare ulteriori 15 chilometri di nuovo acquedotto di Oristano mandando in pensione la vecchia condotta colabrodo. L’investimento è di quattro milioni di euro stanziati dalla Regione tramite il Mutuo destinato alle infrastrutture. L’intervento sarà realizzato dall’impresa sarda Ser.Lu. che, tra le proposte migliorative presentate per aggiudicarsi l’appalto ha puntato anche sull’accelerazione dei tempi di realizzazione: dai 270 giorni messi a base di gara, la ditta ha preventivato di completare l’opera in 100 giorni lavorativi con ben cinque fronti di scavo che procederanno in contemporanea.

I quindici chilometri di nuova condotta si aggiungeranno ai quattro sostituiti all’inizio dell’anno. L’acquedotto è alimentato dalle sorgenti di Bau Nou e Santu Miali e garantisce l’approvvigionamento idrico di Oristano, Siamaggiore, Solarussa, Tramatza, Bauladu e Bonarcado. Il vecchio acquedotto era stato realizzato nel ’71 in cemento amianto e ormai da anni mostra tutta la sua inadeguatezza e vetustà. Il tasso di dispersione è tra il 35 e 40 per cento. Le nuove condotte saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale più resistente che garantisce la migliore tenuta. La realizzazione del nuovo acquedotto garantirà l’approvvigionamento dalle sorgenti, ma per l’Oristanese si sta portando avanti la realizzazione di un sistema integrato che farà perno sul nuovo potabilizzatore di Silì: un’opera già appaltata da Abbanoa con un investimento di 9 milioni di euro i cui lavori inizieranno a breve.

Nei periodi di scarsità di risorsa o eccessiva torbidità delle acque provenienti dalle sorgenti, l’impianto potrà essere alimentato dalla diga Cantoniera sul fiume Tirso. La città di Oristano registra da tempo una forte criticità: i pozzi locali registrano livelli crescenti soprattutto di cloruri e di conseguenza l’acqua è sempre più salmastra. Per questo motivo è necessario miscelare la risorsa prelevata con acqua di qualità che sarà garantita dal potabilizzatore di Silì che a sua volta potrà utilizzare acqua di sorgente o, in base alle necessità, dell’invaso sul Tirso in base alle disponibilità.

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