La Nuova Sardegna

Oristano

Il paziente ha una spina in gola ma al pronto soccorso non si può intervenire

Il paziente ha una spina in gola ma al pronto soccorso non si può intervenire

Oristano, il racconto: «Mancavano gli strumenti e in ospedale non era presente un otorino»

10 settembre 2018
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ORISTANO. Una spina di pesce in gola. Succede e generalmente non è una questione seria. Però un controllo medico resta sempre la cosa migliore da fare per mettersi al riparo da possibili sorprese. È il motivo per cui nella tarda serata di sabato, un paziente è arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino. Tutti disponibili, tutti gentilissimi, tutto perfettamente in ordine sino al momento in cui i medici hanno iniziato il piccolo intervento che doveva servire per asportare la spina.

È a quel punto che si scopre che al pronto soccorso mancavano gli strumenti adatti per individuare la spina conficcata nella gola. Non che ci volesse chissà che strumento, bastava un semplice specchietto di quelli che usa qualsiasi otorino nel suo studio. Allora il paziente, a sua volta medico, ha chiesto se si potesse far intervenire un otorino, ma la risposta alquanto desolata dei suoi colleghi in servizio al Pronto soccorso è stata che un otorino in ospedale in quel momento non era presente. A quel punto il suggerimento è stato quello di recarsi in un altro ospedale, i più vicini attrezzati per un simile intervento – non certo un’operazione a cuore aperto – erano quelli di Nuoro e Cagliari. Non esattamente dietro l’angolo.

L’alternativa era sobbarcarsi un’oretta di viaggio in macchina oppure provare con qualche rimedio fai da te e sperare di eliminare la spina. Alla fine è andata così, ma il problema verrà segnalato direttamente ai vertici regionali che gestiscono il mondo della santà. «È assurdo che un ospedale che ha un’utenza della portata di quello di Oristano – ha detto il medico paziente per una sera – non sia dotato di un banalissimo strumento come quello che serviva per risolvere il mio problema. Il personale è stato gentilissimo e premuroso, ma questa è una carenza gravissima». (e.carta)

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