La Nuova Sardegna

SEDILO. Non sarà scoppiata la wedding tourism mania ma è un fatto che in questo lembo di provincia sempre più amministrazioni comunali scelgono siti alternativi alle anonime stanze dei municipi per celebrare i matrimoni laici. L’ultimo a essersi fatto tentare dalla moda delle cerimonie nuziali in siti non istituzionali è il Comune di Sedilo, che trasferirà l’ufficio di Stato Civile nel parco archeologico di Iloi e nel Museo del territorio. La proposta sarà discussa dal consiglio comunale giovedì prossimo, unitamente al regolamento che disciplinerà il servizio e alla determinazione delle tariffe.

L’obiettivo dichiarato è di suscitare anche l’interesse di persone esterne nell’ottica di incentivare il turismo culturale «Oltre al fatto di aver assecondato delle precise richieste, abbiamo preso la decisione nella prospettiva di promuovere dei siti che per il paese rivestono particolare importanza. Una volta istituita la raccolta museale, tra l’altro, vorremmo creare una rete con Santa Cristina e Losa, magari istituendo un biglietto unico per rendere più appetibile l’offerta» ha auspicato il sindaco Salvatore Pes.

Diverse municipalità hanno già scommesso su questo canale di promozione e altre stanno valutando l’idea. Fordongianus e le sue antiche terme, ad esempio, nel 2016 divennero il set fotografico di un tour operator a caccia di siti scenografici in cui immortalare lo scambio degli anelli. L’anno successivo è stato celebrato il primo matrimonio laico sulle rive del lago Omodeo, il sito che il Comune di Sorradile ha eletto a nuovo ufficio di Stato civile. Iniziative imitate quest’anno dalle amministrazioni di Paulilatino e Abbasanta, che per soddisfare la domanda hanno deciso di aprire le porte a sposi e invitati dei parchi archeologici di Santa Cristina e di Losa.