La Nuova Sardegna

Oristano

Podio prestigioso per la ceramista

Podio prestigioso per la ceramista

Solarussa, Pina Corriga seconda al trofeo mondiale dei tornianti a Faenza

13 settembre 2018
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SOLARUSSA. Ci pensava da anni, fantasticando davanti al suo tornio, che un giorno avrebbe partecipato al torneo ambito dai ceramisti di tutto il mondo.

E come per incanto o forse perché desiderato con tutta se stessa, quel sogno si è realizzato per Pina Corriga, artista sarda della ceramica. Ceramista di Solarussa che ha portato alla ribalta non solo la Sardegna a cui si ispira stilizzando i motivi di richiamo dell'arte decorativa isolana, ma soprattutto il piccolo paese della provincia.

Pina Corriga si è classificata seconda al Mondial Tornianti 2018 che si e' tenuto a Faenza gli scorsi primo e due settembre.

L'appuntamento giunto alla trentaquattresima edizione del V Trofeo Pier Domenico Bandini, oltre al piazzamento inaspettato per Pina Corriga, ne ha di fatto decretato la professionalità, la precisione e la bravura.

«È la prima volta che partecipo al Mondiale - dice Pina Corriga- ci pensavo da anni e mio marito mi ha convinta ad iscrivermi».

Un secondo posto che per la ceramista di Solarussa ha una valenza doppia. «Perché non me lo sarei aspettata e perché in mezzo ai 70 partecipanti da tutto il mondo, ho raggiunto un ottimo risultato, secondo solo al primo posto che da vent'anni si aggiudica sempre la stessa ceramista svedese».

È abituata si, Pina Corriga, a ricevere apprezzamenti per i suoi splendidi manufatti che nascono nel laboratorio Mediterraneum Fictilia, ma da qui a posizionarsi seconda al Campionato Mondiale Tecnico Maestri Donne il salto e' stato davvero ricco di emozioni. «Molta emozione soprattutto durante le prove che prevedevano – spiega – la lavorazione di un cilindro, con sei chili di argilla e con altri sei chili, una ciotola».

Ma qui, a fare la differenza non era la fattura dei motivi sardi a cui è abituata la Corriga; qui il vero banco di prova è stato l’abilità, la capacità tecnica, la bravura al tornio nel riuscire a tirare l’argilla. «Anni di esperienza – aggiunge – e non nego che mi sono allenata sino all' ultimo. Certamente le emozioni erano amplificate, non ero nel mio laboratorio, il tornio e l’argilla non erano I miei».

Ma il risultato è stato da tripudio. Quello che le ha conferito Solarussa e il suo primo cittadino, Mario Tendas. «Sono talmente motivata – conclude – che sto già pensando di partecipare anche il prossimo anno».

Caterina Angotzi

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