La Nuova Sardegna

Oristano

Mille piante di marijuana fra Sanluri e Neoneli: 5 arresti

La conferenza stampa che ha illustrato l'operazione
La conferenza stampa che ha illustrato l'operazione

Operazione dei carabinieri di Oristano in una zona impervia di campagna

17 settembre 2018
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ORISTANO. Quattro uomini e una donna arrestati e una piantagione da quasi mille piante di marijuana sradicata e sequestrata. E' il bilancio di una operazione condotta dal Reparto Operativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Oristano tra Neoneli e Sanluri (tra Nuorese e Medio Campidano). Il blitz è avvenuto in collaborazione con due squadroni dei Cacciatori di Sardegna in una vallata impervia nelle campagne di Neoneli: i risultati dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, dal comandante provinciale dell'Arma Domenico Cristaldi, dal comandante del Reparto Operativo David Egidi e dal comandante dei Cacciatori Alfonso Musumeci.

In carcere sono finiti un postino in pensione titolare di un ovile vicino alla piantagione Davide Corda, 50 anni di Neoneli, Fabrizio Scintu, 36 anni di Gergei, Ignazino Pianu, 46 anni, Salvatore Cadeddu, 43 anni, e la convivente di quest'ultimo, Catrin Desogus, tutti residenti a Sanluri. Corda e Scintu sono stati rinchiusi nel carcere di Massama; Pianu, Cadeddu e Desogus invece in quello di Uta.

"C'era il rischio di uno scontro armato ma tutto si è risolto senza sparare un colpo e alla fine il risultato è stato superiore alle aspettative", hanno rivelato spiegando che il blitz era scattato per l'esecuzione di due ordini di custodia cautelare emessi dal Gip del Tribunale di Oristano. Nel corso della operazione sono stati sequestrati un fucile a due canne per il quale è scattata la denuncia a piede libero per detenzione illegale a carico di un giovane di Neoneli e una pistola calibro 7,65 trovata dentro uno zaino nascosto vicino alla piantagione del quale però al momento non si è potuti risalire al proprietario.

La presenza di un'arma era stata segnalata agli inquirenti con una telefonata anonima al 112 e proprio per questo si era temuto un possibile scontro a fuoco. Invece la perfetta organizzazione dell'operazione ha consentito di cogliere di sorpresa i due custodi, che avevano vivevano sul posto e potevano contare su una tenda dormitorio e un'altra con tanto di cucina da campo.

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