La Nuova Sardegna

Oristano

Il sindaco: «Ora sono tranquillo»

di Enrico Carta
Il sindaco: «Ora sono tranquillo»

Andrea Lutzu commenta i cambi in giunta. Sostegno dalla maggioranza, l’opposizione all’attacco

19 settembre 2018
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ORISTANO. C’è chi entra e c’è chi esce. Sono le porte girevoli del Comune, dove c’è anche chi il posto fisso in giunta ce l’ha sempre. L’opposizione grida allo scandalo. La maggioranza minimizza, anzi mostra il sorriso per il ritrovato equilibrio perché, da troppi mesi, la giunta Lutzu camminava sul filo. Mai c’è stata l’eventualità che tutto saltasse, ma i problemi erano parecchi. Ora tutta la coalizione tira un sospiro di sollievo.

Ieri mattina, la nuova assessora ai Servizi sociali Francesca Loi ha ricevuto l’incarico formale dal sindaco che ha anche messo ordine al turbinio di deleghe che sono passate per varie mani. È un Andrea Lutzu ben più tranquillo quello che dà la sua chiave di lettura: «Siamo riusciti ad andare avanti pur tra le difficoltà che ha richiesto questa fase politica. La giunta, per il momento resterà a sei assessori, più in là decideremo se riportarla a sette. Il problema maggiore per me potrebbe essere mantenere la delega all’Urbanistica che ho da quando si è dimessa Federica Pinna, data la rilevanza della materia». Per il resto il primo cittadino respinge ogni critica: «Rimaniamo così per essere stabili e del resto Tendas ha gestito per lungo tempo una giunta con cinque soli assessori. Rispetto al mio predecessore, posso dire di aver trovato il giusto equilibrio, la giusta filosofia. Non cedo a interessi di bottega e non faccio l’uomo solo al comando come lui. Ho scelto la strada del giusto compromesso tra il sindaco e i partiti che sostengono la maggioranza».

Non è certo un pensiero isolato, visto che dai banchi della maggioranza si leva il plauso da parte del consigliere Angelo Angioi: «È più che naturale che ci siano cambi perché la giunta è l’unico strumento che ha in mano il sindaco per amministrare. La stabilità della maggioranza è un valore fondamentale per portare avanti l’azione politica e non sono i partiti che stanno decidendo quel che la maggioranza deve fare. Non vedo nessuno scandalo di fronte a questi cambi».

Dall’opposizione il più tenero, o forse è meglio dire quasi fatalista, è Andrea Riccio: «Sono cose che sono sempre successe per quanto non rappresentino la faccia migliore della politica e trascurino le esigenze dei cittadini. Non è un bel segnale, ma la politica è fatta anche da queste situazioni che definisco utilitaristiche. Sarò banale, ma è così e faccio gli auguri alla nuova assessora». Colpi quasi a salve rispetto alle cannonate che partono, ad esempio, da Vincenzo Pecoraro: «La città è in mano a poche persone che fanno il gioco delle tre carte. Vien difficile anche ricordarsi chi sono gli assessori e che deleghe abbiano. Al sindaco imputo mancanza di coraggio, la giunta precedente aveva anche esponenti di spessore esterni ai partiti e infatti l’attuale giunta sta solo portando avanti ciò che ha avuto in eredità».

«Guai a chi critica» è invece il motto di Davide Tatti: «È stato un normale riassestamento, il resto sono forzature della minoranza che non riesce a stare a galla. Il Pd avrà sì e no 100 voti, i 5 Stelle si criticano anche tra di loro. Sono azioni campate per aria, stiamo lavorando bene. Molto bene». Non esattamente lo stesso parere che ha Efisio Sanna: «Questo valzer delle poltrone dimostra che non bastano quattro post su Facebook per amministrare la città e gestire la maggioranza. Vedo solo confusione, non c’è un orientamento politico e per ora a risolvere i problemi ci ha pensato qualche colpo di fortuna e la bravura di chi l’ha preceduto. Se il sindaco ne ha, tiri fuori lo spessore politico».

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