La Nuova Sardegna

Oristano

Marine Oristanesi all’asta c’è il bando per la vendita

di Michela Cuccu
Marine Oristanesi all’asta c’è il bando per la vendita

Il Comune, la Sfirs e il Circolo nautico pronti a disfarsi della società partecipata Base d’asta di 300mila euro per la gestione del porticciolo di Torregrande

20 settembre 2018
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ORISTANO. Al via la privatizzazione delle Marine Oristanesi, società partecipata. È stato pubblicato ieri il bando con la messa in vendita delle quote che appartengono al Comune, alla finanziaria regionale Sfirs e al Circolo nautico di Oristano. Costituita nel 1990, la società gestisce il porticciolo turistico di Torregrande e alcuni spazi adiacenti. Chi la vuole acquisire deve presentare l’offerta entro l’8 ottobre, quindi si passerà alla fase d’esame in cui entrerà in gioco una commissione che sarà operativa sin dal giorno successivo.

Fin qui la tabella di marcia di un’operazione che parte da una base d’asta di 300mila euro: sarà infatti l’acquirente che, in possesso dei requisiti richiesti, avrà offerto il prezzo più elevato ad aggiudicarsi la società di cui è il Comune a detenere attualmente la maggioranza delle quote con l’86%. La Sfirs e il Circolo Nautico ne posseggono il 7% ciascuna.

Il processo di privatizzazione era iniziato con una delibera della giunta Tendas che aveva deciso la dismissione delle quote di proprietà del Comune; delibera che era stata ratificata nel 2015 dal consiglio comunale. Nel 2017 la stessa decisione era stata assunta dalla Sfirs, infine ad agosto era stata la volta del Circolo Nautico.

A influire nella valutazione delle Marine Oristanesi, oltre ai bilanci in attivo della società che, nel 2017 dopo un risanamento a opera del cda guidato da Costantino Porcu, ha chiuso con un utile di esercizio di poco inferiore a 28mila euro, anche la valutazione (168mila euro) della concessione demaniale per la gestione del porticciolo di Sa Mardini, che è stata prorogata fino ai 31 dicembre 2020. Ci sono inoltre i progetti, finanziati dalla Regione per cinque milioni e mezzo, per i lavori di riqualificazione e potenziamento della struttura. Fra questi, spicca il dragaggio che permetterà di rendere più profondi i fondali in maniera da consentire di ospitare imbarcazioni di lunghezza superiore ai 14 metri, il cui accesso, attualmente, non è possibile.

Insomma, il futuro del porticciolo è legato direttamente a un’operazione che amplierà le potenzialità turistiche della struttura che attualmente ospita 400 imbarcazioni da diporto e oltre cento per la pesca.

Ieri mattina, assieme ai dirigenti comunali responsabili della procedura, al vice presidente del Circolo nautico Sandro Ruggiu e al consigliere comunale con delega alle Marine oristanesi, Luca Faedda, il sindaco Andrea Lutzu ha spiegato come l’operazione arrivi dopo la privatizzazione della Sogeaor: «L’obbiettivo è che attraverso l’apporto di capitali privati – ha detto il primo cittadino che però più di una volta in passato aveva affermato la sua contrarietà alla vendita – si possa favorire il rilancio di un’infrastruttura strategica per lo sviluppo turistico non soltanto di Torregrande, ma anche della città e dell’intero territorio».

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