La Nuova Sardegna

Oristano

Bagnini in ritardo, colpa del Comune

di Piero Marongiu
Bagnini in ritardo, colpa del Comune

San Vero Milis, la Regione: sbagliato l’indirizzo mail con la richiesta dei fondi

21 settembre 2018
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SAN VERO MILIS. Se il servizio di salvamento a mare a Sa Rocca Tunda e Putzu Idu-Mandriola prenderà il via a estate praticamente finita, la colpa non è della Regione ma del Comune che non ne ha fatto richiesta, o meglio l’ha richiesta l’ha fatta ma l’ha inoltrata all’ufficio sbagliato. A precisare la circostanza è l’assessorato Regionale all’ambiente con una nota inviata alla stampa, nella quale viene precisato che le risorse per i servizi di salvamento a mare erano state messe a bando con congruo anticipo rispetto all’inizio della stagione balneare e che tutti i Comuni che avevano seguito correttamente la procedura, una volta entrati nella graduatoria, hanno avuto la certezza dell’importo finanziato dalla Regione, sia in fase di anticipazione sia come saldo in fase di rendicontazione. La richiesta del Comune di San Vero Milis, essendo stata spedita all’ufficio sbagliato, non poteva essere soddisfatta. Una volta accertato l’errore, il Comune sanverese, lo scorso mese di luglio ha chiesto e ottenuto la riammissione al finanziamento, ma i soldi, 22 milaeuro, li ha avuti solo dopo l’approvazione della variazione del bilancio da parte della Regione. «La Regione, quindi, non può essere chiamata in causa in alcun modo per il paradossale avvio del salvamento a mare nel mese di settembre sul litorale di San Vero Milis - si legge nella nota dell’assessorato -: il Comune si assuma in via esclusiva e totale le proprie responsabilità di fronte ai cittadini e ai turisti. Inoltre - viene precisato - anche per il 2018 gli stanziamenti destinati al salvamento a mare ai 56 comuni costieri della Sardegna ammontano a oltre 1,2 milioni di euro, grazie ai 406 mila euro aggiuntivi che si sommano ai contributi per il salvamento a mare del 2018 pari a 806.211,79 euro (per metà risorse regionali)». Della serie: i soldi c’erano, semmai è il Comune che non li ha saputi chiedere.

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