La Nuova Sardegna

Oristano

Diga di Monte Crispu sardisti all’attacco: «Basta incertezze»

di Alessandro Farina
Diga di Monte Crispu sardisti all’attacco: «Basta incertezze»

A Bosa dibattito sul futuro dell’opera col senatore Solinas «Va collaudata subito, può diventare elemento di sviluppo»

23 settembre 2018
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BOSA. La storia si ripete, anche se questa volta le motivazioni sono duplici.

Perché se negli anni Sessanta, dopo la disastrosa alluvione nel decennio precedente, la costruzione della diga di Monte Crispu era l’imperativo categorico per mettere al sicuro la città dalle alluvioni del Temo, oggi il manufatto, non ancora collaudato, potrebbe concretamente abbattere anche il livello di rischio idrogeologico e contemporaneamente potrebbe, se collaudato, diventare elemento del bacino idrico a monte per agricoltura e zootecnica da rilanciare in Planargia.

Per questo la sezione del Psd’Az ha chiesto l’intervento del senatore Christian Solinas, che venerdì sera a Bosa ha promesso attenzione ed una interrogazione parlamentare che chiarisca se e quale sarà il ruolo dello sbarramento a otto chilometri da Bosa in direzione est.

È questo uno dei punti nevralgici del programma lanciato dal Psd’Az in vista delle prossime comunali, e anche delle regionali. Christian Solinas ha partecipato all’incontro fissato per le 18 di venerdì sera nel chiostro del Carmelo, spaziando nel suo intervento dagli indirizzi di politica regionale dei Quattro Mori all’idea locale di sviluppo, annunciata come fondamento programmatico per future alleanze in vista della comunali della primavera 2019.

«Ci dicano se la diga va abbattuta oppure messa in condizione di svolgere il suo ruolo. Questo continuo balletto di incertezze deve finire una volta per tutte», hanno detto Guglielmo Macchiavello e il segretario cittadino Gianfranco Sechi.

«I vincoli imposti dal Piano di assetto idrogeologico e dal Piano stralcio delle fasce fluviali non si superano costruendo imponenti argini sulle rive del Temo ma collaudando la diga. Su questo abbiamo chiesto l’intervento del senatore Solinas».

Per il Psd’Az la vera svolta per creare opportunità di sviluppo a Bosa «sono le diverse nicchie di turismo a cui la città deve guardare».

Ma progetti e idee non possono avere gambe se non attraverso strumenti di pianificazione che a loro volta non possono prescindere dal superamento degli attuali vincoli idrogeologici e idraulici.

Con i lavori da realizzare alla diga per arrivare ad un futuro collaudo visti come chiave di volta.

«Senza contare che l’acqua invasata potrebbe essere utilizzata in agricoltura e zootecnia, per valorizzare le culture locali nella valle del Temo e realizzare erbai sull’altopiano della Planargia. Da qui si potrebbe ripartire per un serio discorso di rilancio turistico basato sulle peculiarità storiche, culturali e ambientali di Bosa e della Planargia e su un’agricoltura che supporti la domanda con prodotti di qualità», spiega Guglielmo Macchiavello.

«Non è possibile che le esigenze di un territorio restino bloccate dagli anni Sessanta. Mi prenderò cura di realizzare tutti gli atti necessari, a tutti i livelli, perché si arrivi a definire lo status di invaso della diga di Monte Crispu e quindi si attivi immediatamente un processo di pianificazione dello sviluppo di questa zona», assicura il senatore sardista eletto con la Lega nella circoscrizione Sardegna.

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