La Nuova Sardegna

Oristano

L’affare usi civici dietro l’attentato

di Piero Marongiu
L’affare usi civici dietro l’attentato

Seneghe, la delicata questione alla base delle minacce all’assessore Feurra

26 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SENEGHE. Le indagini per individuare il responsabile del taglio di 25 piante di olivo e sei alberi da frutta tutti in produzione in un terreno di proprietà dell’assessore ai Lavori pubblici e sport, Antonio Vincenzo Feurra, nella località Nugaebruncu, proseguono. Alla base dell’attentato ci potrebbe essere il piano che prevede la regolamentazione degli usi civici, che sono un bene comune. A questo proposito, qualche giorno fa, pare che i barracelli abbiano notato un allevatore che conduceva il proprio bestiame all’interno di un’area a uso civico e che gli abbiano detto di portarlo fuori perché in questo periodo non è consentito.

Questi però avrebbe replicato di essere nel pieno diritto a rimanerci e che non si sarebbe spostato. La circostanza però non è stata confermata. Questo episodio, se fosse confermato, evidenzia comunque la tensione che si genera quando si affronta un tema come questo. Quanto accaduto in altri Comuni è più che significativo. A Bonarcado, ad esempio, il sindaco e altre persone hanno visto i loro nomi accostati a una croce su un muro.

Seneghe intanto stigmatizza l’episodio. «Un gesto vigliacco che non trova alcuna giustificazione – dicono gli avventori di un bar, commentando il fatto –. Nel nostro paese certi episodi non si erano mai verificati, evidentemente qualcuno al confronto verbale preferisce usare l’intimidazione. Speriamo che le forze dell’ordine scoprano prima possibile chi ha commesso il fatto». Insieme alle piante di ulivo e a quelle da frutta è stata tagliata anche una sughera che poteva avere oltre cento anni. «Che fastidio poteva dare quella pianta? – si interrogano i seneghesi, che verso la loro montagna e il loro bosco nutrono sentimenti di profondo rispetto –. Perché una pianta raggiunga la dimensione che aveva quella tagliata ci voglio decine di anni, chi l’ha abbattuta ha compiuto un autentico delitto».

«Gli usi civici rappresentano un bene per tutta la collettività – ha intanto l’assessore, commentando l’intimidazione subita –. Chi pensa di potersene servire a propria discrezione, come se si trattasse di un bene suo esclusivo, sbaglia». Antonio Vincenzo Feurra ha ricevuto la solidarietà del sindaco Gianni Oggianu e dell’intera amministrazione comunale, e quella di tantissimi cittadini seneghesi e non. Attestazioni di stima e parole di incoraggiamento però non bastano a cancellare l’amarezza che prova, perché quell’oliveto, per lui, rappresentava moltissimo sotto il piano affettivo. E al di là delle parole di conforto gli amministratori si attendono risposte concrete a loro tutela e un maggior sostegno dallo Stato.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative