La Nuova Sardegna

Oristano

«Per un decibel di troppo»

di Eleonora Caddeo

Multa al bar “Al 17”, il titolare replica alle accuse e dà la sua versione dei fatti

28 settembre 2018
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ORISTANO. Nessun sequestro dell'attrezzatura, nessun abusivismo nell'occupazione del suolo pubblico, ma solo una multa, per l'unico caso, un picco con il superamento di un decibel e mezzo del volume previsto per legge, all'interno della fascia oraria consentita per la musica.

Ribadisce la sua posizione, Andrea Serrenti, titolare del bar “Al 17”, e rispedisce al mittente le accuse, più o meno velate, sollevate dopo lo sgombero forzato di domenica mattina, ad opera della polizia locale, che ha coinvolto la sua attività di piazza Tharros, e nello specifico tutta l'attrezzatura esterna, tra gazebi, divani, sedie e tavoli, prelevati dagli operai del Comune e portati in un deposito.

«Non c'è nessun procedimento, non mi è mai stato notificato niente – spiega Serrenti – nessuna ordinanza per occupazione abusiva del suolo pubblico, solo una per i rumori molesti, frutto di una misurazione dell'Arpas, fatta nell’abitazione di un vicino, e che ha rilevato la musica all'interno del locale, non all'esterno, perché sotto i gazebi non ho mai messo musica, nemmeno durante le notti bianche».

Musica solo nel fine settimana e all'interno del locale, con un solo sforamento del volume rilevato entro la fascia oraria permessa.

«Per questo unico picco – prosegue Serrenti – sono stato giustamente multato. Ma la revoca del suolo pubblico è una punizione non prevista per questo sbaglio».

Una contestazione, quella mossa dalla polizia locale, che sarebbe contraddittoria. «Nella relazione tecnica non c'è scritto specificatamente sorgente sonora esterna, anche perché la musica, dello stereo, era solo all'interno, loro invece mi contestano il punto 7, relativo a musica e intrattenimento all'aperto». Quanto alla vicenda con il vicino, precisa: «lui ha diritto al riposo come io al lavoro. Da parte mia c'è sempre stata la massima disponibilità a venirci incontro. Ho sempre abbassato la musica quando mi si chiedeva di farlo, anche in orari dove mi era permesso mantenerla a quel livello – racconta – non ho mai avuto amplificatori fuori, ma un semplice stereo interno, che ultimamente ho tenuto spento per evitare fastidi».

È un fiume in piena Andrea Serrenti, con un obiettivo ben chiaro: tornare a lavorare come prima e nel rispetto di tutti.

«Il locale ha una perdita del 80 per cento, e dei cinque dipendenti qualcuno non potrò più tenerlo – spiega amareggiato – e se cCon la polizia locale spero di trovare al più presto una soluzione e riavere il suolo pubblico, con il vicino, qualora mi venisse ridata l'autorizzazione, c'è la massima disponibilità a non disturbare, mantenendo rapporti civili».

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