La Nuova Sardegna

Oristano

Il ritratto: giovani studenti figli della normalità

di Eleonora Caddeo
Il ritratto: giovani studenti figli della normalità

Gli studi liceali e gli esordi universitari nelle foto sui social. L’inconsapevolezza di compiere un reato

30 settembre 2018
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ORISTANO. Liceali, giovani universitari, promettenti atleti, studenti che hanno vissuto esperienze scolastiche internazionali, appassionati di sport e viaggi. È il ritratto di alcuni dei tredici novelli Giamburrasca, sette maggiorenni e sei minorenni, denunciati nei giorni scorsi dalla Digos alla Procura oristanese e a quella dei minori, per gli assalti, a suon di petardi, frutta e oggetti vari, alle case della comunità senegalese di via Aristana e al complesso di via Rockefeller dove abitano tre famiglie rom.

Se in città il riserbo sulla vicenda è massimo, le immagini e le didascalie, postate da alcuni dei protagonisti in due noti social network, raccontano di un gruppo di amici, ragazzi normali, alcuni minorenni altri maggiorenni. Molti di loro sono studenti o ex alunni del liceo classico De Castro, qualcuno ha studiato all’istituto industriale Othoca. C’è chi tra gli ex liceali ora è iscritto all’università in prestigiose facoltà anche fuori Sardegna. Alcuni di loro hanno avuto esperienze di studio all’estero. Da quanto appare nelle loro foto social, i Giamburrasca oristanesi sembrerebbero distanti dall’animo irrequieto che valse il soprannome al protagonista del romanzo di Vamba del 1907. Gli scatti immortalano ragazzi appassionati di sport, pesi, atletica, basket, calcio; ventenni che vanno in vacanza insieme; qualcuno ha anche un giovane e tenero amore. Quali siano i motivi che abbiano portato questi tredici ragazzi della porta accanto a diventare protagonisti poco positivi della vicenda ricostruita dagli uomini della Digos, resta una sorta di mistero. Quel che sembrerebbe certo è che la bravata nulla abbia a che vedere con un gesto razzista e allora rimane davvero l’inconsapevolezza di quel che si andava compiendo.

Del resto, come uno dei genitori ha affermato, a volte si esce dalle righe senza essere pienamente coscienti di ciò che si sta compiendo.

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