La Nuova Sardegna

Oristano

Slitta al 15 la cessione delle Marine Oristanesi

di Enrico Carta
Slitta al 15 la cessione delle Marine Oristanesi

Bagarre in consiglio comunale. L’opposizione critica la filosofia del bando: «Manca una visione strategica». Il sindaco: «La scadenza al 2020 ci limita» 

04 ottobre 2018
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ORISTANO. In questo momento il porticciolo di Torregrande non sembra essere un approdo sicuro. Nelle sue acque si scatena infatti la tempesta politica, figlia di un agitatissimo consiglio comunale in cui, di straforo, l’argomento della cessione delle Marine Oristanesi, società partecipata del Comune, occupa le menti litigiose dei vari gruppi politici. Poco prima che si entrasse in aula, infatti, una nuova determina ha posticipato i termini per la cessione delle Marine che slittano al 15 ottobre.

Eventuali acquirenti avranno una settimana in più per appropriarsi della gestione del porticciolo sino al 2020, termine entro il quale scade la concessione demaniale e il bene dovrà nuovamente essere messo a bando a meno che non intervengano le classiche proroghe. Senza però correre troppo oltre coi tempi, i riflettori di tutti sono puntati sulla scadenza più prossima. La cessione delle Marine Oristanesi era stata già al centro di un’interpellanza dei consiglieri di opposizione Peppi Puddu e Francesco Federico, ma il fatto che dell’argomento non si sarebbe riusciti a parlare in Consiglio prima della scadenza del bando perché ancora non all’ordine del giorno, ha convinto i consiglieri di opposizione a chiedere di poter leggere un intervento in cui venivano avanzati dubbi sulla filosofia su cui poggia i suoi fondamenti il bando.

Il diniego è stato come togliere la linguetta a una bomba a mano che a quel punto è esplosa. Deputato a leggere l’intervento doveva essere Andrea Riccio che però ha dovuto soprassedere. A quel punto, a prescindere da qualsiasi argomento venisse trattato, i consiglieri di opposizione hanno infilato la questione del porticciolo. L’opposizione compatta ha contestato le modalità di cessione delle Marine Oristanesi segnalando che manca un qualsiasi progetto che inserisca il porticciolo in un più ampio disegno di strategie territoriali. «Il porticciolo – dice Andrea Riccio – non è un’azienda che vendi al miglior offerente. È un’infrastruttura strategica con implicazioni economiche, turistiche, di tempo libero. È riduttivo il modo in cui viene trattato con questo bando che prevede la cessione non a esperti del settore, ma anche a chi non ha competenze di nautica e di porti».

La replica del sindaco. «Visioni differenti – ribatte Andrea Lutzu –. Lo slittamento è dovuto solo ad alcune correzioni formali, per il resto ricordo che la concessione scade nel 2020 e questo limita di molto l’azione del Comune perché un acquirente non può fare un piano strategico di una durata così breve. Abbiamo comunque già avuto molti soggetti interessati all’acquisizione». Se son rose fioriranno, altrimenti saranno spine molto pungenti. Appuntamento al 15 ottobre.

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