La Nuova Sardegna

Oristano

Centinaia di firme per l’ospedale

di Maria Antonietta Cossu

Ghilarza, si estende la protesta per salvare i servizi del Delogu: venerdì presidio anche a Oristano

07 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





GHILARZA. Si estendono i confini della protesta sul Delogu: la prossima settimana si spingerà fino a Oristano attraverso l'occupazione dell'ospedale. Non si ferma l’azione del Comitato civico, che ha calendarizzato una nuova serie di iniziative per richiamare l'attenzione sullo stato della sanità nel territorio. Le dimostrazioni si svolgeranno venerdì in occasione della Giornata dei diritti negati proclamata dal coordinamento della protesta, che ha esortato le comunità delle aree afferenti al distretto sanitario a occupare le sedi dei Comuni che aderiscono alla mobilitazione. Nelle stesse ore proseguiranno i picchetti davanti al Delogu, mentre una delegazione del comitato e un gruppo di simpatizzanti parteciperanno a una spedizione nel capoluogo di provincia per chiedere un incontro con il prefetto Giuseppe Guetta e per manifestare all'ingresso del San Martino. Gli attivisti visiteranno prima i reparti e subito dopo organizzeranno un presidio all'esterno della struttura. L’occupazione sarà interrotta in serata, mentre a Ghilarza durerà finché non arriveranno i segnali che facciano quantomeno preludere a una svolta nella vertenza. Alla causa stanno aderendo amministratori locali, politici e comuni cittadini. Ieri sono state raccolte più di 700 firme da parte di cittadini del Guilcer, del Barigadu, del Montiferru e del Marghine. Una risposta massiccia che dà la misura di quanto il problema sia sentito dalle comunità che orbitano attorno al presidio ospedaliero e di quanto sdegno e preoccupazione covassero sotto la cenere. «Stiamo assistendo al risveglio delle coscienze», ha constatato Serafino Corrias, promotore del coordinamento. «I cittadini sono consapevoli che siamo a uno snodo. E' un momento cruciale per la vita o per la morte del Delogu e la gente sa che se non si agisce adesso, poi non ci sarà più nulla da fare». Sul tema è intervenuta la Rete sarda difesa sanità pubblica che per voce di Claudia Zuncheddu ha appoggiato l'azione di lotta, mentre i consiglieri regionali Edoardo Tocco e Oscar Cherchi (FI) hanno sollecitato una verifica delle criticità del Delogu da parte della commissione Sanità. Identica la presa di posizione di Antonio Solinas, che ieri ha firmato la sottoscrizione. «Bisogna capire perché l'ospedale di Ghilarza e gli altri piccoli presidi stiano diventando quasi delle scatole vuote», ha premesso l'esponente del Pd. E rivolgendosi a Moirano: «Chiediamo al direttore generale dell'Ats di attuare ciò che il Consiglio regionale ha deciso, altrimenti credo che il Consiglio dovrà decidere altro«.

«Ciò che vogliamo – ha dichiarato il sindaco Alessandro Defrassu – è che sia sanata la discrepanza tra ciò che è scritto nei piani di riordino e la situazione effettiva, bisogna dare ciò che veramente serve al funzionamento dei servizi». Una carenza che i cittadini vivono sulla loro pelle. «La salute è un nostro diritto e non deve essere la politica a decidere sulla salute. L'ospedale deve restare aperto», ha protestato una delle volontarie, Maria Bonaria Deligia.

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative