La Nuova Sardegna

Oristano

Santa Giusta, caos sui sussidi-povertà

di Nicola Podda

Il Comune da ottobre li ha attivati per cento famiglie ma applicarli è un problema

13 ottobre 2018
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SANTA GIUSTA. Combattere le povertà e andare incontro alle esigenze delle persone che vivono momenti di difficoltà. Dal primo ottobre il comune, uno dei primi in Sardegna, ha attivato Rei e Reis, permettendo così a cento famiglie di poter usufruire di un aiuto economico. Non si tratta di grandissime cifre, ma spesso sufficienti per soddisfare esigenze primarie come l’acquisto del cibo necessario. Quando poi la misura applicata è il Reis, allora le persone che ne beneficiano possono svolgere anche lavori socialmente utili, così da rientrare in una dinamica sociale che fino a quel momento li aveva esclusi per diverse ragioni. Il sindaco di Santa Giusta, però, fa notare come le due misure, soprattutto quando entrambe riguardano lo stesso individuo, stiano creando grossi problemi nella loro applicazione alle amministrazioni comunali. «La situazione sta diventando caotica e confusa, c’è chi viene in Comune per lamentarsi perché, pur lavorando, guadagna meno di chi usufruisce del REI stando a casa», ha detto Figus. Alcune persone, in questi giorni, hanno visto assottigliarsi il proprio contributo economico.

Figus ha inoltre fatto notare come chi percepisce il Rei non possa svolgere lavori socialmente utili, creando così – in alcune circostanze – un malessere sociale che va a unirsi a un aumento delle spese dell’amministrazione comunale, costretta, in casi del genere, ad appaltare lavori che fino a questo momento erano svolti dai residenti. I lavori socialmente utili rappresentano un fondamentale introito economico per numerose famiglie, ma anche un’occasione di integrazione sociale. «Tutti i giorni ascoltiamo le lamentele di persone, a volte disperate, che pretendono spiegazioni. Le due misure sembrano incompatibili quando una persona usufruisce di entrambe», ha ribadito Figus, il quale confida che presto l’iter delle misure contro la povertà possa essere più agevole, così da andare incontro alle esigenze delle persone in difficoltà e permettere alle amministrazioni locali di procedere con uniformità.

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