La Nuova Sardegna

Oristano

Brigitte, il corpo in mare. È giallo

di Simonetta Selloni

La pensionata sparita mercoledì notte da casa sua trovata morta. Nessun indagato, mille interrogativi

14 ottobre 2018
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NARBOLIA. L’avevano capito tutti. Magari senza pensare al luogo in cui questa storia si è conclusa. Ma le speranze di trovare Brigitte Pazdernik viva erano un esercizio di ottimismo coltivato da pochissimi. Ieri mattina le speranze sono definitivamente tramontate davanti a Punta Tonnara, al largo di Su Pallosu, quando la barca di due pescatori ha urtato un corpo. La notizia è rimbalzata velocemente, e in un amen è stato chiaro che quel corpo di “donna, avanti con gli anni, vestita”, era della signora Brigitte. Tedesca, 76 anni, da dieci anni a Narbolia, buen retiro assieme al marito Giovanni Perria, originario del paese, dopo anni vissuti in Germania. Mancava da casa da mercoledì notte: una serata di tregenda, vento e pioggia. E lei, secondo il racconto del marito, in vestaglia, senza occhiali, scalza, si sarebbe avventurata fuori dall’elegante villetta gialla a due piani, in via Su cunzau de is paras. Apparentemente, senza una ragione, verso l’ignoto. Verso la morte.

La fine delle ricerche. Si è dovuto attendere al pomeriggio, con il riconoscimento formale da parte dei tre figli all’obitorio dell’ospedale di Oristano, perché Brigitte riallacciasse la sua identità a quella del corpo trovato in acqua. E se il comunicato della Prefettura, che aveva avocato a sé la regia delle ricerche, è arrivato soltanto al pomeriggio, l’imponente macchina che cercava la pensionata si era già praticamente messa in stand-by. Cani molecolari, almeno duecento tra polizia, carabinieri, forestali, vigili del fuoco, volontari; elicotteri e termocamere. Narbolia setacciata, i dintorni pure. Le case dei figli controllate centimetro per centimetro. E Brigitte era morta, a venti chilometri di distanza, in mare. In mare, chi poteva pensarlo.

Incidente o omicidio o cosa? Come è morta Brigitte Pazdernik? Un incidente? Un omicidio? Una tragica fatalità? E come è arrivata fino a Punta Tonnara? Annegata o finita in mare dopo la morte? Il ritrovamento dell’anziana in mare ha cambiato il corso delle cose. «Al momento, l’inchiesta riguarda il caso di una persona scomparsa e poi ritrovata morta. Aspettiamo l’autopsia, abbiamo tante domande cui dare una risposta», così il procuratore di Oristano Ezio Domenico Basso.

L’inchiesta. Dopo l’allarme, il corpo della poveretta è stato trasportato da una motovedetta della Capitaneria alla darsena del porto di Oristano, dove sono andati il sostituto procuratore Armando Mammone, titolare delle indagini, e il medico legale Roberto Demontis. Impossibile sapere in che condizioni fosse il corpo, o se ci fossero evidenti segni di violenza. L’autopsia, che sarà fatta domani, chiarirà le cause della morte. E se Brigitte Pazdernik sia morta prima di finire in acqua. Soprattutto, come. Fino a ieri, lo ha chiarito il procuratore Basso, non c’erano indagati.

Familiari interrogati. Anche ieri il marito Giovanni Perria e i figli Rachele, Bettina e Marcus sono stati sentiti dalla Squadra mobile della questura. Soprattutto, si è analizzato il racconto fatto dal marito sulla scomparsa della moglie, e si è scavato sui rapporti tra i coniugi. Tra le stranezze di quest’inchiesta, c’è da rilevare il massiccio intervento della polizia a Narbolia, l’immediata sterilizzazione della casa, posta sotto sequestro, e una comunicazione col contagocce sull’evoluzione di quella che, a rigor di logica, era catalogata come una scomparsa.

Il viaggio impossibile. Posto che il reticolo idrografico di Narbolia porta a escludere che la donna sia caduta in un canale e poi trascinata fino a Punta Tonnara, alcune considerazioni vanno fatte. Se le cose stanno come ha raccontato il marito, Brigitte è uscita alle 23.30 di mercoledì notte, tra pioggia e vento. Anche ammettendo che abbia chiesto un passaggio a un automobilista, nessuna persona con un minimo di buon senso l’avrebbe portata da alcuna parte, se non a casa sua, da un medico, dai carabinieri; comunque, avrebbe avvisato di questo strano incontro. Difficile pensare che la pensionata sia dunque arrivata sulle sue – malferme – gambe a Su Pallosu. E nessuna ipotesi va scartata. Compresa la possibilità di un’uscita così, magari in preda a uno stato confusionale. Se qualcuno l’avesse investita e poi, preso dal panico, portata sulla scogliera e fatta finire in mare? Se tutte queste ipotesi non dovessero reggere: chi poteva volere la morte di una signora la cui unica distrazione sembrava essere la cura del giardino?

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