La Nuova Sardegna

Oristano

Si allarga il fronte per l’ospedale

di Maria Antonietta Cossu

Ghilarza, la manifestazione in difesa del Delogu ottiene l’appoggio del Partito dei sardi e della Cisl

14 ottobre 2018
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GHILARZA. La parola d'ordine è di non mollare la presa. E gli attestati di solidarietà che continuano ad arrivare, ultimi in ordine temporale da Cisl e Pds, sono un incitamento a perseverare. La mobilitazione di venerdì sulla sanità territoriale è servita a far sentire la voce della gente ma potrebbe non essere l'ultimo atto della rivendicazione. La lotta di civiltà andrà avanti fino a quando non arriveranno i segnali concreti del cambiamento. In primis sull' applicazione della riforma della rete ospedaliera. Il fronte della protesta condivide in linea di massima gli interventi di potenziamento previsti per il reparto di Medicina, la regolare ripresa della chirurgia programmata, l'istituzione dell'ospedale di comunità e l'attivazione della riabilitazione, ma continua a sollevare molti dubbi sulle modalità operative del Centro di emergenza territoriale a conduzione Areus.

A non convincere è la gestione delle urgenze e la vaghezza con cui il servizio è descritto nel testo di legge approvato dal consiglio regionale un anno fa. La parte che illustra le articolazioni e il funzionamento del Cet è considerata nebulosa, ragione per cui il comitato intende chiedere al ministero della Salute e alla Regione, con il tramite del prefetto di Oristano, quale tipizzazione s'intende dare al servizio senza che ciò comporti la soppressione del pronto soccorso.

Tra le rivendicazioni del Comitato c'è anche il ripristino dell'Unità di valutazione Alzheimer, che a causa della carenza d'organico attualmente garantisce il solo rinnovo dei piani terapeutici. Dalla penuria di figure mediche e dalla mancata sostituzione deriva la ridotta operatività di molti servizi e reparti. Il direttore di area dell'Ats Assl Mariano Meloni ha indicato la soluzione del problema nell'indizione di nuovi concorsi, per i quali ha auspicato tempi stretti.

Il caso di Ghilarza sarà comunque oggetto di un confronto tra il dirigente dell'azienda sanitaria, i responsabili dei servizi e i sindacati.

L'incontro, sollecitato dal comitato civico, dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. «In caso contrario procederemo con l'occupazione interna dell'ospedale» ha avvertito Raffaele Manca, referente del Comiato.

Intanto il fronte della protesta ha incassato l'appoggio della Cisl di Oristano e del gruppo del Partito dei Sardi in consiglio regionale. «Questa tensione è figlia della mancata attuazione della rete ospedaliera, che senza l'intervento del Pds avrebbe causato la soppressione del punto nascita di Nuoro. A quanti altri casi come questi dovremmo assistere prima di convincerci che la rete va attuata?» hanno domandato Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario Manca e Alessandro Unali.

Fa pressioni anche la Cisl Funzione pubblica, che per voce del segretario territoriale Salvatore Seoni chiede alla Regione di trovare soluzioni immediate «Che permettano al presidio ghilarzese di dare risposte più puntuali alle richieste dei cittadini del territorio».

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