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Arrivano i primi nomi dei candidati al nuovo Consiglio

Arrivano i primi nomi dei candidati al nuovo Consiglio

BOSA. Le comunali 2019 sono ancora lontane ma c’è chi evidentemente si muove per tempo, in uno scenario ancora comprensibilmente piuttosto abbottonato su nomi dei candidati, a partire da quello di...

17 ottobre 2018
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BOSA. Le comunali 2019 sono ancora lontane ma c’è chi evidentemente si muove per tempo, in uno scenario ancora comprensibilmente piuttosto abbottonato su nomi dei candidati, a partire da quello di possibile indicazione a candidato sindaco. Il circolo Aldo Moro in un comunicato ufficializza infatti il nome del proprio responsabile per le consultazioni e candidato a consigliere alle amministrative della prossima primavera, dopo aver definito anche l’indicazione per regionali ed europee. In questi due ambiti da tempo il gruppo indica come proprio punto di riferimento Domenico Gallus per le regionali, mentre per le Europee, dopo l’incontro a Bosa nei giorni scorsi, il sostegno si palesa verso l’europarlamentare Salvatore Cicu.

Per le comunali 2019 «alla carica di consigliere, non di sindaco», il circolo propone Roberta Mameli, laureata in biologia. La candidata ha avuto dal circolo anche il nulla osta a chiudere accordi con una coalizione da supportare per la guida della città.

Non si ha notizia invece di eventuali movimenti tra le forze politiche, in vista di possibili future alleanze nella formazione delle liste. In estate l’ex consigliere regionale Paolo Cadoni aveva avanzato la sua candidatura in una possibile lista civica apartitica, legata ad un programma o progetto condiviso. Metodo, quello dell’aggregazione programmatica, intrapreso qualche settimana fa anche dal Partito Sardo d’Azione che ha lanciato un progetto con al centro il decollo turistico di Bosa e del territorio ed il superamento degli attuali limiti imposti dalle rigide norme di difesa idrogeologica, con perno sulla definizione una volta per tutti del ruolo della diga di Monte Crispu.

Il sindaco Luigi Mastino ha anticipato che in campo scenderà una componente progressista, ispirata ai valori della Costituzione, all’antifascismo ed all’attenzione alle componenti più deboli della società. Questo per ora il panorama, in vista di uno scenario che con l’andare dei mesi potrebbe essere sempre più definito, soprattutto nelle leadership.

Probabilmente una più chiara fotografia per le amministrative 2019 potrà arrivare però dopo le alleanze, discese in campo e risultati della consultazione elettorale per le regionali, che precederà di qualche mese quella delle amministrative.(al.fa.)

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