La Nuova Sardegna

Oristano

Delitto del lago, le madri si incontrano: "Dimmi dove hanno sepolto Manuel"

Enrico Carta
La madre di Manuel Careddu davanti allo studio del penalista Rubattu (foto Francesco Pinna)
La madre di Manuel Careddu davanti allo studio del penalista Rubattu (foto Francesco Pinna)

A Macomer il faccia a faccia tra la madre della vittima Manuel Careddu e la madre della 17enne ora in carcere presunta complice degli altri giovani accusati dell'omicidio

17 ottobre 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:oristano:cronaca:1.17361996:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/oristano/cronaca/2018/10/17/news/delitto-del-lago-le-ricerche-del-corpo-di-manuel-la-traccia-porta-fino-a-ghilarza-1.17361996]]MACOMER. Due madri che si guardano. Le sorregge solo la forza della disperazione, una disperazione diversa. Da una parte Fabiola Balardi, mamma di Manuel Careddu, il ragazzo assassinato sul lago Omodeo. Dall'altra la mamma di G.C., la diciassettenne in carcere da mercoledì 10 ottobre assieme agli amici Christian Fodde, Riccardo Carta, Matteo Satta e C.N. perché accusata di aver commesso quell'omicidio.

Fabiola Balardi vuole sapere dov'è il corpo del figlio per poterlo seppellire in una tomba con una croce. Nello studio dell'avvocato penalista Luciano Rubattu l'incontro tra le due madri viene fissato dopo un confronto con l'avvocato Giancarlo Frongia che tutela la minore. Nello studio le due madri restano un'ora. Il primo impatto è quello più difficile: pare ci sia stato un tentativo di avvicinamento anche fisico, ma alla fine le due sono rimaste a distanza. E distanti sono anche le loro posizioni. Fabiola Balardi insiste e vuole la verità su dove sia il corpo di Manuel. La madre della ragazzina ha risposto che la figlia le ha ripetuto di non saperlo.

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