La Nuova Sardegna

CABRAS. Un debito di oltre 600mila euro nei confronti di Abbanoa e di Egas rischia di portare il Comune al dissesto finanziario. Per scongiurare la crisi che, in caso di mancata approvazione degli equilibri di bilancio entro il prossimo 30 novembre, porterebbe allo scioglimento dell’amministrazione eletta lo scorso giugno, quindi al commissariamento dell’Ente, il sindaco Andrea Abis, ieri sera, durante la riunione del Consiglio comunale ha chiesto il mandato per trattare con Abbanoa ed Egas la possibilità di ottenere una dilazione pluriennale del debito. Un debito cresciuto negli anni a causa del mancato pagamento delle bollette relative ai consumi idrici e delle quote associative (dovute a Egas) a partire dal 2011. Consumi perlopiù riguardanti l’area Pip che il Comune avrebbe dovuto pagare per poi rivalersi sugli utenti che vi operano con le loro attività imprenditoriali. Di quel debito però, mai iscritto a bilancio dall’amministrazione precedente, non c’era traccia e quindi la sua scoperta ha causato forte preoccupazione a quella in carica. «La situazione è gravissima – ha spiegato Abis nella sua relazione –, quindi è necessario trovare una modalità che consenta di pagare il debito in molti anni, se iscritto a bilancio così com’è infatti causerebbe il default». Il consigliere di minoranza Gianni Meli, pur ritenendo indispensabile ottenere la dilazione auspicata da Abis, ha precisato che l’interlocuzione con Abbanoa c’era stata, ma che questa non aveva mai risposto alle comunicazioni inviategli dagli uffici comunali competenti. Secondo Meli ci sarebbero le condizioni per contestare le bollette di Abbanoa per incongruenza dei consumi tra quelli rilevati e quelli reali. Il voto del Consiglio, arrivato dopo un’ampia discussione, ha autorizzato Abis a trattare con Abbanoa per ottenere la dilazione del debito.