La Nuova Sardegna

Oristano

La furia del vento devasta la provincia

di Enrico Carta
La furia del vento devasta la provincia

Rami crollati vicino alle scuole, colpite auto in sosta, treni bloccati Quasi 200 richieste di intervento alla sala operativa dei vigili del fuoco

30 ottobre 2018
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ORISTANO. È stata una giornata caraibica. Purtroppo lo è stata nel senso meno piacevole del termine, perché è sembrato a tutti di vivere in mezzo agli effetti devastanti di un qualche tornado americano. Infatti più che la pioggia, i danni di un lunedì da incubo li ha generati il vento con forza spesso notevole e direzioni che continuamente cambiavano creando dei vortici che hanno generato diversi incidenti. Non si contano gli alberi caduti, i cartelli stradali e i semafori finiti in terra, le auto danneggiate dai rami che sono venuti giù non tanto a sorpresa. E nel novero vanno inseriti anche danni a infrastrutture e a edifici pubblici e privati, come i chioschi del lungomare di Torregrande travolti e pesantemente danneggiati dalle ondate del mare del golfo, a memoria, mai così agitato. E tra Putzu Idu e Mandriola nella marina di San Vero Milis non è andata meglio.

Difficile fare il riassunto di una giornata campale in cui i treni si sono dovuti fermare a Solarussa e a Sant’Anna per la presenza di alberi o grossi tronchi lungo i binari – nel secondo caso il treno vi è pure finito contro –. I vigili del fuoco, agli ordini del comandante Luca Manselli, hanno lavorato senza sosta dalle quattro del mattino quando le avvisaglie della notte si erano già trasformate in amara realta con allagamenti e prime cadute di alberi. Tre squadre da Oristano, una squadra dal distaccamento di Abbasanta e una da quello di Ales hanno provato ad arginare i disagi, ma hanno dovuto fare i conti con un numero straordinariamente alto di interventi da portare a compimento, tanto che a metà pomeriggio ben 25 segnalazioni erano state fatte passare come non prioritarie e quindi gli interventi erano stati posticipati non appena l’emergenza fosse calata. Significa che anche oggi ci sarà da lavorare ininterrottamente. Del resto alle 20 di ieri le richieste arrivate ai vigili del fuoro erano state 160, di cui solo 60 esaudite. Di più era impossibile.

In città sono state diverse le auto danneggiate dalla caduta di rami. È successo in via Brunelleschi e in via Canalis, ma non ci sono stati problemi per le persone. Stesso discorso all’angolo tra via Cagliari e via Gennergentu, mentre alle scuole elementari del Sacro Cuore, un grosso tronco è venuto giù poco dopo l’uscita di scuola. Preoccupazione anche all’ospedale, dove le infiltrazioni hanno “bagnato” il reparto Dialisi o sul ponte Tirso: anche qui la causa è stato il crollo di un tronco finito sulla carreggiata. Ondeggiava invece la gru del cantiere infinito di fronte ai palazzi finanziari. Ha suscitato molta preoccupazione, ma è rimasta su senza problemi. Al contrario di tanti altri alberi come quello di piazza Eleonora. Il vento non ha fatto sconti nemmeno nel salotto della città. E in periferia non è andata molto meglio. Grossi tronchi degli eucaliptus che affiancano la recinzione della cittadella sportiva di Sa Rodia sono piombati sul campetto da basket. Fortunatamente, vista la giornata, nessun stava giocando. Altrimenti sarebbe potuto finire tutto molto diversamente.

Il Comune intanto ha chiuso cimiteri e ludoteche, in attesa di verificare la situazione odierna. Da verificare ci sono anche i danni alle colture dovuti alla grandine. Coldiretti è molto preoccupata per il mondo delle campagne letteralmente annegato o sradicato in una giornata da incubo. Anche le aziende florovivaistiche si sono ritrovate alle prese con gli effetti di una giornata da dimenticare.

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