La Nuova Sardegna

Oristano

Alberi e pali abbattuti Campagne devastate

di Simonetta Selloni
Alberi e pali abbattuti Campagne devastate

Aziende agricole in ginocchio, si chiederà lo stato di calamità

31 ottobre 2018
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ORISTANO. Non è lo scenario apocalittico del The day after, ma certamente Oristano e le campagne attorno, il giorno dopo la tempesta di pioggia e soprattutto vento di lunedì, si presentano ferite. Anche ieri è stata una giornata di lavoro intenso per dare risposta alle chiamate arrivate alla centrale operativa dei Vigili del fuoco del Comando provinciale, che lunedì hanno dovuto fronteggiare oltre 180 interventi in tutta la provincia. E interventi nuovi: ieri sera un palo della segnaletica è finito per strada lungo la 131, a Sant’Anna. Un’opera corposa, resa possibile anche grazie alla disponibilità di chi era fuori turno, e non ha esitato a restare ben oltre l’orario di lavoro.

Pesanti le conseguenze della furia del vento. Il sindaco Andrea Lutzu chiederà che venga decretato lo stato di calamità naturale. La delibera sarà preparata oggi.

Attività agricole in ginocchio. «Ho iniziato a vendere i prodotti dell’orto tre mesi fa, ma la pioggia e più che altro il vento di lunedì hanno praticamente distrutto tutto. Forse si salveranno i carciofi». Cristian Barracu è il titolare dell’azienda Su Caragolu a Montigu Mannu, propaggine di Nuraxinieddu verso Massama. Verdure bio che consegna anche a domicilio. Meglio, consegnava. «Ho avvisato i clienti che per un bel po’ non sarò in grado di produrre nulla. Il capannone è stato scoperchiato, ma la stessa cosa mi dicono di tante altre aziende, tra Massama, Nuraxinieddu», racconta. Serre portate via dal vento, produzione compromessa.

I danni al patrimonio pubblico. Altro discorso in città. Pochi danni per gli edifici pubblici, in compenso il vento ha danneggiato pali della Telecom e dell’Enel. «I problemi maggiori li hanno subiti i chioschi a Torregrande, i pali di luce e telefonia», dice il capo dell’Ufficio tecnico del Comune, ingegnere Giuseppe Pinna. Ieri sera però un vecchio albero è crollato in cimitero, e si aggiunge ai tanti alberi i cui rami hanno minacciato l’incolumità delle persone. È il caso del tronco caduto poco fuori dalla scuola elementare del Sacro Cuore, lunedì. E solo ieri è stato possibile riaprire la strada che a Torregrande costeggia la pineta verso il pontile. Coperta di tronchi, è rimasta impraticabile fino a quando i mezzi del Comune hanno provveduto a liberarla

Alberi da abbattere. Bisogna dire che la facilità con la quale alberi e tronchi diventano pericolosi dovrà portare a un ripensamento della loro gestione. «Soprattutto nelle scuole si dovrà pensare di tagliare gli alberi che hanno compiuto il loro ciclo, e lasciarli magari nei giardini dove, in caso di maltempo, non ci si va», dice Pinna. Oggi una prima quantificazione dei danni.

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