La Nuova Sardegna

Oristano

Dipendenze, storia di Giorgia: il rischio ecstasy

Dipendenze, storia di Giorgia: il rischio ecstasy

A Ghilarza prosegue il momento di riflessione per i giovani dopo l’omicidio di Manuel Careddu

04 novembre 2018
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GHILARZA. Con il doloroso rito della sepoltura di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer che ha trovato la morte per mano di cinque ragazzi come lui, non si esaurisce il lavoro avviato dalle amministrazioni comunali, dalle parrocchie e dalla scuole per sensibilizzare i giovani sui temi della risoluzione non violenta dei conflitti personali e sociali e sulla prevenzione di tutte le forme di dipendenza. Un percorso parallelo faranno le agenzie educative insieme al mondo associazionistico locale per portare avanti quel patto educativo che servirà a dare corpo e continuità all’attività di rete per l’ascolto e al soddisfacimento dei bisogni dei nuclei familiari in difficoltà nel rapporto e nell’educazione dei figli.

La semina è cominciata dal momento di riflessione con don Ettore Cannavera e proseguirà con l’incontro sui rischi e sulle conseguenze legati all’uso delle droghe organizzato congiuntamente dai Comuni di Ghilarza e di Abbasanta, in collaborazione con la onlus Cgd di Terralba. L’iniziativa in programma domani porterà nelle scuole la testimonianza diretta di Giorgia Benusiglio, la giovane donna originaria di Milano che a 17 anni è stata tra la vita e la morte a causa dell’assunzione di un’unica pasticca di ecstasy. Dopo quella terrificante esperienza ha deciso di girare l’Italia per raccontare il suo calvario e la sua rinascita e per spiegare ai ragazzi che in cambio di un’illusione o di un benessere effimero le sostanze stupefacenti annullano la personalità e il cervello e minano la salute dell’uomo.

Giorgia Benusiglio racconterà la sua storia nell’auditorium del liceo scientifico di Ghilarza a partire dalle 17.30. «La droga presenta il conto. Sempre», usa dire la giovane donna nelle sue campagne contro le tossicodipendenze «E in tanti anni di lavoro non ho mai visto nessuno fare della propria vita un capolavoro quando di mezzo c’era la droga. Pensateci e scegliete».

Maria Antonietta Cossu

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