La Nuova Sardegna

Oristano

Per l’archeologia 814mila euro

di Davide Pinna

Al via il piano di scavo, restauro e valorizzazione dei siti della provincia. Gli interventi sono nove

05 novembre 2018
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ORISTANO. Arrivano dalla Regione 814mila euro per gli interventi di scavo, restauro e valorizzazione di nove siti archeologici della provincia di Oristano. Si inizia insomma a tracciare i primi collegamenti di una rete che potrebbe diventare, a livello regionale ma anche a livello locale, uno dei principali strumenti di destagionalizzazione e allargamento alle zone interne del turismo. Alla base di tutto i principi della cosiddetta archeologia pubblica: l'idea della Regione è infatti quella di rendere fruibile per sardi e turisti ogni passaggio del percorso di valorizzazione dei siti, dallo scavo fino alla musealizzazione dei reperti, garantendo così un immediato ritorno economico per i territori interessati e accendendo inoltre l'attenzione sul lavoro degli archeologi, con tutte le conseguenze in termini di visibilità e crescita culturale dei cittadini. Non è un caso che il piano preveda che, al termine delle campagne di scavo o di recupero, ogni intervento debba essere oggetto di una pubblicazione scientifica è che una quota corrispondete almeno al 5 per cento del finanziamento debba essere destinata a scopi didattici e divulgativi, che coinvolgano le comunità locale e gli studenti delle scuole. Gli interventi riguarderanno siti dell'epoca prenuragica, nuragica o giudicale, «per valorizzare l’eredità culturale che caratterizza in modo così forte l’identità della nostra regione» come ha dichiarato il presidente Pigliaru. Per quanto riguarda la provincia di Oristano, l'intervento di maggiore entità, con 120mila euro, è quello dell'area archeologica di Pidighi nel territorio di Solarussa, che comprende un nuraghe e un villaggio coevo: l'area era già stata oggetto di un intervento di valorizzazione, con tanto di cartelloni esplicativi e sentieri di accesso, ma la natura si era ormai da tempo riconquistata il dominio sul sito. A seguire ci sono cinque interventi finanziati con 100mila euro ciascuno, sparsi per tutta la provincia. Il nuraghe Cobulas a Milis, situato nell'area di Cuccuru is Zanas, ossia la collina delle fate. Nel territorio di Aidomaggiore c'è l'area del nuraghe Sa Jua e a pochi chilometri di distanza c'è il complesso nuragico di Iloi e Talasai nel comune di Sedilo. Spostandosi nel Mandrolisai si registra l'intervento nell'area archeologica di Sa Mura, a Samugheo. C’è poi il noto nuraghe Cuccurada di Mogoro, che domina da una collina l'odierno tracciato della strada statale 131, mentre nel territorio di Assolo è previsto un intervento da 50mila euro nell'area archeologica di Santa Lucia, dove è possibile ammirare un chiaro esempio di stratificazione archeologica che copre tutto il periodo che va dall'epoca nuragica fino all'Età Moderna. Altri 64mila euro arriveranno invece nel Montiferru, dove si scaverà nell'area del complesso quadrilobato del nuraghe Nuracale, nel territorio di Scano. Capitolo a parte per il sito di Mont'e Prama nel comune di Cabras, che rientra fra gli interventi definiti di rilevanza strategica dalla Regione e per il quale deve essere ancora definita la somma del finanziamento. Nel progetto, secondo l’assessore alla Cultura Giuseppe Dessena, è prevista anche la connessione con vari percorsi, come le piste ciclabili che attraverseranno l'isola da parte a parte secondo il piano regionale sulla mobilità ciclistica.

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