La Nuova Sardegna

Oristano

Termodinamico, sindaci pronti alla protesta

di Eleonora Caddeo
Termodinamico, sindaci pronti alla protesta

I primi cittadini di Oristano e Palmas chiedono che la Regione blocchi la conferenza di servizi del 13

09 novembre 2018
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ORISTANO. Continua la bagarre politica sul termodinamico e dalle parole si passa ai fatti. Sono stati convocati per martedì 13 novembre, a Cagliari, in assemblea congiunta, i consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea. Un altro no, forte e chiaro, quello dei sindaci Andrea Lutzu e Andrea Pisu Massa, diretto al progetto di realizzazione dell'impianto ibrido solare-termodinamico dalla San Quirico solar power srl, e mirato a intervenire sulla conferenza di servizi indetta, nella stessa mattinata di martedì, dall'assessorato regionale all'Industria, quale iter propedeutico all'avanzamento del progetto. Una manifestazione di dissenso politico e istituzionale, alla quale il sindaco Andrea Lutzu ha aggiunto l’invio di una nota all'assessorato regionale all'industria con la richiesta di rinvio della conferenza di servizi «per la mancanza di alcuni elaborati essenziali nella documentazione prodotta dalla San Quirico solar power srl».

Tra i documenti mancanti segnalati dal primo cittadino di Oristano - si legge in una nota - «anche il rinnovo o l’adeguamento dell'istanza per l'autorizzazione unica per l’assoggettamento delle aree interessate dall'intervento a vincolo paesaggistico, ma anche per l'indicazione dei soggetti nei cui confronti il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti».

«A fronte di un iter amministrativo che potrebbe andare avanti - spiegano i sindaci Lutzu e Pisu Massa - vogliamo confermare per l’ennesima volta la contrarietà al progetto delle istituzioni e delle comunità coinvolte».

Un atto dovuto per decisioni - sottolineano - «imposte dall'alto che si traducono nello scippo del nostro territorio e della nostra capacità di governarlo». Qualora la conferenza di servizi dovesse svolgersi, i due sindaci sono pronti a scendere in campo evidenziando come «la volontà dei territori non possa essere ignorata né sottovalutata».

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