La Nuova Sardegna

Oristano

Termodinamico: sì dalla Provincia

di Enrico Carta
Termodinamico: sì dalla Provincia

Il settore Ambiente autorizza la caldaia a biomasse È il cuore del progetto della Solar Power per San Quirico

12 novembre 2018
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ORISTANO. Diffide dei cittadini contro atti ufficiali degli enti pubblici. La partita sull’impianto di produzione di energia di San Quirico si gioca su più piani. Proprio nel giorno in cui il comitato di residenti e i proprietari delle attività produttive, che si trovano nelle vicinanze del terreno in cui dovrà sorgere l’insediamento della Solar Power, scelgono la strada della diffida affinché il progetto non venga autorizzato, gli uffici del settore Ambiente della Provincia muovono un altro passo decisivo verso la realizzazione dell’impianto.

L’ufficio “Emissioni in atmosfera e inquinamento acustico” venerdì ha infatti rilasciato l’autorizzazione «alle emissioni in atmosfera» e poco importa se domani i consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea si riuniranno a Cagliari in forma di protesta e daranno così il loro sostegno a quei cittadini che non vogliono dietro casa quello che tecnicamente viene definito «impianto ibrido solare termodinamico per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile solare e biomassa». Fosse stato solo per il sole, nessuno avrebbe sollevato voci di protesta. Il fatto che, una volta finita l’alimentazione coi raggi solari, l’impianto abbia bisogno di restare in funzione attraverso il consumo di legna e alimentarsi quindi a biomasse, non è però mai stato accettato. La paura è l’inquinamento che può generare il fumo che esce dalla caldaia, ma gli enti pubblici hanno ragionato seguendo strade diverse da quelle dei timori di chi abita nella zona.

L’ultimo atto della Provincia poi fa seguito a una serie di decisioni già prese, in presenza delle quali una bocciatura della richiesta sarebbe stata illegale. L’impianto ha infatti già incassato il giudizio positivo di compatibilità ambientale e il progetto definitivo è stato aggiornato meno di un mese fa, recependo le prescrizioni della giunta regionale e le integrazioni richieste dagli enti che hanno partecipato alla conferenza di servizi. Da ultima la Provincia ha esaminato la questione delle emissioni che saranno generate dal camino della caldaia a biomasse che ha una potenzialità termica pari a 10,5 megawatt, il camino del bruciatore di emergenza con potenzialità di 3,2 megawatt, le torri di evaporazione e il gruppo elettrogeno di emergenza da 800 kilowatt. Non ha riscontrato fattori che potessero portare a una bocciatura e così, fermi restando una serie di obblighi che il gestore dovrà rispettare quando l’impianto sarà in funzione, ha attestato la regolarità dell’atto.

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