La Nuova Sardegna

Oristano

«Cormorani, intervenga la Ue»

di Michela Cuccu
«Cormorani, intervenga la Ue»

I pescatori di Cabras incontrano il presidente della Regione: «Occorrono norme sovranazionali» 

15 novembre 2018
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CABRAS. La questione dei danni provocati dai cormorani nelle peschiere tiene ancora banco. Martedì mattina una folta delegazione dei pescatori del Consorzio Mare’Pontis è stata a Cagliari, a Villa Devoto, per incontrare il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e sollecitare interventi rapidi e concreti per impedire che un’altra annata si chiuda in maniera negativa. Una trasferta organizzata all’ultimo momento, quella dei pescatori che hanno necessità di certezze non soltanto sui risarcimenti annunciati, ma anche sui programmi di contenimento degli uccelli migratori che a migliaia svernano negli stagni dell’Oristanese, divorando tonnellate di pesce.

Fino ad oggi, infatti, l’unica misura per cercare di attenuare i danni sono stati gli abbattimenti controllati. I pescatori di Cabras, però, quest’anno non hanno ancora firmato l’accordo che fissa al 10 per cento il numero di cormorani da abbattere, quantità considerata troppo limitata per ottenere risultati nel calo del prelievo dei pesci.

Dice Giuliano Cossu, presidente del Consorzio dei pescatori che ha guidato la manifestazione di martedì: «Abbiamo spiegato al presidente della Giunta che non è unicamente questione di risarcimento dei danni provocati dagli uccelli, ma si tratta soprattutto di poter continuare a lavorare perché se va avanti così, noi l’anno prossimo saremo costretti a chiudere l’attività».

I pescatori hanno denunciato come i danni dei cormorani siano stimati in 7milioni di euro all’anno. «Gli uccelli – hanno detto – non si nutrono unicamente di pesci adulti, ma anche di novellame pregiudicando irrimediabilmente le produzioni per gli anni successivi, ed è proprio così che la loro presenza incide pesantemente e negativamente sul nostro lavoro».

Quella del 2018 sarà ricordata come una delle annate peggiori, con un calo del pescato stimato introno al 70 per cento. «Abbiamo pescato pochissimo – dice Cossu –. Basti pensare che abbiamo prodotto appena due quintali e mezzo di bottarga, che, quando sarà pronta per il consumo si ridurrà ad appena un quintale e mezzo. Una quantità irrisoria rispetto alla domanda del mercato. Insomma: quest’anno sulle tavole arriverà pochissima bottarga locale».

I pescatori hanno chiesto che la Giunta regionale si attivi a livello europeo per sollecitare un accordo internazionale che riconsenta il prelievo delle uova dai nidi, vietata da quasi 25 anni, quando, si scoprì che i cormorani rischiavano l’estinzione. Ma ora che il loro numero è notevolmente aumentato, secondo i pescatori l’unico intervento che potrà riequilibrare la situazione sarà quello del controllo delle schiuse. Nel frattempo, chiedono anche di aumentare sensibilmente le quote degli abbattimenti. Il crollo di produttività della laguna di Cabras non è storia di oggi. Dal 1999, anno della grande moria provocata dalla mancata ossigenazione dell’acqua degli stagni, si è passati da 400 tonnellate di pescato ad appena 100. L’incontro si è concluso con l’impegno da parte del presidente Pigliaru di affrontare l’argomento in Giunta.

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