La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, contabilità segreta per evadere le tasse

di Alessandro Farina
Bosa, contabilità segreta per evadere le tasse

La Guardia di finanza scopre un raggiro milionario sui pezzi di ricambio Acquisti e ricevute inseriti in un archivio criptato. Trenta le imprese coinvolte

16 novembre 2018
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BOSA. Una contabilità parallela per evadere le tasse. Il trucco nno è sfuggito ai militari della Brigata della Guardia di Finanza di Bosa Marina, che al comando del maresciallo Francesco Deriu, hanno concluso una lunga operazione di indagine che ha portato a scoprire un diffuso caso di evasione fiscale e Iva nel settore degli autoricambi. L’operazione denominata “Privato 4x4,” ha consentito di accertare oltre due milioni di euro di tassazione evasa da diversi soggetti che lavorano in varie province della Sardegna.

Tutto però è nato a Bosa nel 2017, quando la Guardia di Finanza aveva effettuato una verifica su un meccanico, che risultava, manco a dirlo, evasore totale. Durante il controllo le fiamme gialle avevano trovato anche vari buoni cartacei di consegna di autoricambi che avevano insospettito i finanzieri. Da qui i controlli a clienti e fornitori, che hanno delineato un sistema di compravendite in nero. Il fornitore di pezzi di ricambio, sentito dai militari, aveva però fornito dettagli su pochissime vendite e proprio su questo si appunta l’attenzione della Brigata di Bosa Marina, che ha scoperto un sofisticato sistema di vendite in nero effettuate in quattro anni di operazioni commerciali ed economiche ad aziende controllate, anche ad imprese fino a quel momento sconosciute al fisco. «L’intricata matassa contabile e gestionale oggetto di indagine è stata districata anche grazie al supporto di militari specializzati in computer forensics, che ha consentito di individuare una contabilità parallela a quella ufficiale, gestita attraverso codificazioni e sistemi criptati», spiegano dal Comando provinciale di Nuoro. Le aziende usavano un comune software per la gestione delle schede cliente, ma parallelamente a questo era stato creato anche un sottoarchivio occultato, al quale era possibile accedere con specifici codici. In questo sottoarchivio erano contenute le schede cliente inerenti alle compravendite in nero non fatturate della clientela e codificate con un nominativo criptato. Tra questi nickname anche il “Privato 4x4” che ha dato il titolo all’operazione chiusa a novembre di quest’anno. Grazie a questa sono stati individuati oltre 30 clienti che effettuavano acquisti in nero, a cui sono stati contestati oltre 2 milioni di euro di imponibile recuperato a tassazione, e violazioni Iva per oltre 500mila euro. La Guardia di Finanza ha poi richiesto all’amministrazione finanziaria dello Stato l’applicazione delle misure cautelari sulle disponibilità patrimoniali degli imprenditori verificati. In pratica si tratta di un sequestro di somme analogo a quelle che un domani dovrebbero essere recuperate dallo Stato.

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