La Nuova Sardegna

Oristano

Sanità, il disimpegno dei sindaci

di Maria Antonietta Cossu
Sanità, il disimpegno dei sindaci

Solo sette su trentadue presenti all’ultima conferenza dei servizi: si discuteva di tagli e personale

16 novembre 2018
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GHILARZA. Si sono presentati solo in sette, ieri, alla conferenza dei sindaci del distretto socio-sanitario di Ghilarza e Bosa convocata per parlare dei disservizi del sistema farmaceutico territoriale dovuti alla carenza di personale, per fare il punto sugli ospedali e sollecitare le contromisure già invocate. Sulla riduzione dei giorni di apertura al pubblico del deposito farmaceutico di Ghilarza il presidente di distretto Domenico Gallus ha presentato una mozione che sarà discussa dai consigli comunali. Il direttore d'area dell'Assl Mariano Meloni ha comunicato l'avvenuta assunzione di due farmacisti, anche se l' inserimento in organico non potrà essere istantaneo. «Resteranno aperte tutte le farmacie territoriali, ma non più di tre giorni alla settimana perché l'enorme carico di lavoro di cui si occupano oltre alla distribuzione all’utenza non lo consentirebbe», ha chiarito Meloni anticipando l'intenzione di attivare il servizio anche a Terralba. Le novità non hanno sminuito l’imbarazzo per la diserzione di massa degli amministratori dei 32 Comuni afferenti al distretto e dei colleghi del Montiferru. All’appello hanno risposto unicamente i sindaci di Tadasuni, Abbasanta, Busachi, Ghilarza, Paulilatino, Bosa e Nughedu.

Le defezioni hanno suscitato il biasimo del presidente del distretto socio-sanitario. «Sono sconcertato dalla scarsa attenzione dei sindaci», ha affermato Domenico Gallus, che introducendo un ragionamento sulla difesa unitaria della sanità provinciale ha riservato qualche critica anche agli amministratori di Oristano.

Parlando a nome della conferenza territoriale, Gallus si è detto pronto a scendere in campo al fianco del capoluogo e dell'hinterland.

«Tutti si sentono immuni fino a quando la malattia, in questo caso il taglio dei servizi, non li tocca direttamente – ha sottolineato – ora la malattia ha colpito anche Oristano si lancia l'allarme e si chiama a raccolta tutti. Critico il lassismo e il menefreghismo degli scorsi lustri, ma dico meglio tardi che mai».

Il focus del dibattito si è poi spostato sulle criticità delle strutture del Guilcer e della Planargia. Il presidente provinciale della Conferenza dei sindaci, Luigi Mastino, ha snocciolato un lungo elenco per il nosocomio di Bosa. La lista include i ritardi sull'attivazione della dialisi, le disfunzioni della strumentazione di radiologia, i problemi specifici del pronto soccorso e lo stato di sofferenza degli organici dei tre ospedali oristanesi.

Sul versante di Ghilarza il nodo principale resta il Centro di emergenza territoriale. «L'Areus ha dato risposte per il solo 2019, ma noi chiediamo che venga garantito per il medio e lungo periodo il punto di primo intervento h 24 con un presidio medico e il servizio del 118 stabili», ha reclamato il portavoce dell'associazione Delogu Bene Comune, Raffaele Manca. «All'incontro previsto lunedì con i rappresentanti del ministero della Salute porteremo le istanze dei territori», ha promesso il sindaco Alessandro Defrassu.

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