La Nuova Sardegna

Oristano

Un sigillo imperiale ricco di storia

di Davide Pinna
Un sigillo imperiale ricco di storia

I docenti del territorio tra i tesori e i segreti dell’archivio storico comunale

17 novembre 2018
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ORISTANO. La seconda lezione del corso dell'Istituto per la Storia Arborense rivolto a docenti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia è stata un viaggio fra i tesori e i segreti dell'Archivio Storico del Comune di Oristano.

È stata la studiosa Antonella Casula a guidare i docenti alla scoperta di diplomi e pergamene all'interno della sala giudicale del Comune, quella che si affaccia sul chiostro del convento degli Scolopi che hanno lasciato il nome all'edificio di piazza Eleonora.

Poco si è conservato dell'epoca giudicale, ma non tutto è perduto: gli antichi usavano riciclare i vecchi codici come copertine per quelli più recenti, così si sono salvate pagine impreziosite da colorate miniature medievali. Il documento integro più antico invece risale al 1479 ed è la concessione ad Oristano dei privilegi di città regia, a seguito dell'estinzione del marchesato dopo la ribellione di Leonardo Alagon.

C'è anche un sigillo originale dell'imperatore Carlo V, quello sul cui regno non tramontava mai il sole: era la conferma dei privilegi di città regia.

O meglio, c'è quello che ne resta perché i pochi frammenti in possesso del Comune sono stati restaurati direttamente nei laboratori del Vaticano e l'operazione non è stata delle più semplici se si pensa che di quel sigillo pare esistano in tutta Europa solo tre copie. «L'archivio – ha spiegato la Antonella Casula – svolge da tempo laboratori didattici e progetti con le scuole: siamo convinti che i ragazzi siano il miglior veicolo per portare all'esterno la conoscenza di quello che è custodito qua dentro».

I docenti e i loro accompagnatori si sono poi spostati nella sala studio, aperta a tutti quelli che vogliano fare ricerche sui documenti, e nell'archivio vero e proprio dove un sistema antincendio protegge i fascicoli e un altro sistema garantisce che l'umidità e la temperatura siano sempre controllate e uguali durante l'anno.

La seconda parte della lezione è stata invece tenuta dal direttore scientifico dell'Istituto, Giampaolo Mele, che ha illustrato forma e contenuto di una lettera di Eleonora d'Arborea a Ferdinando d'Aragona– conservata presso l'Archivio della Corona aragonese a Barcellona – e di un inno a Santa Chiara creato proprio a Oristano, sempre di epoca giudicale. Prossimo appuntamento, sarà il Convegno di studi internazionali “Mariano IV, la guerra arborense e la naciò sardesca” che si svolgerà presso l'Hospitalis Sancti Antoni il 6 e il 7 dicembre e vedrà la collaborazione di numerosi studiosi provenienti da tutta Europa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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