La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras, l'architetto: «Il museo è studiato per i Giganti»

Simonetta Selloni
Cabras, l'architetto: «Il museo è studiato per i Giganti»

L’architetto Walter Dejana, progettista dell’ampliamento per accogliere le statue ora a Cagliari: «I lavori sono già a buon punto»

20 novembre 2018
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CABRAS. «Intanto bisogna dire che il progetto per l’ampliamento del Museo si sta realizzando, già è quasi finita la sala polivalente, entro dicembre dovrebbero partire i lavori per la sala dei Giganti, visto che la gara è stata appena espletata. E quindi, speriamo vivamente che il padiglione sede permanente del patrimonio scultoreo di Mont‘e Prama, veda presto la luce». Se lo auspica l’architetto Walter Dejana, autore con l’architetta Renata Fiamma del progetto per l’ampliamento del Museo civico Marongiu di Cabras. Il punto è, considerato il putiferio che si sta scatenando attorno alle statue, posto che la sala vedrà la luce, il problema è se poi la sala vedrà i Giganti. Tutti? Pochi? Nessuno? Riproduzioni?

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Dejana è un tecnico, e come tale si tira fuori dalla bagarre che le esternazioni della direttrice del Polo museale della Sardegna, Giovanna Damiani, ha acceso sullo scippo del complesso scultoreo in favore del Museo Nazionale archeologico di Caglari. Si limita a ricordare che «Tutto il lavoro, che ha occupato sette anni della vita mia e di chi ha collaborato al progetto, è nato dentro una visione che parte da lontano e che ha visto impegnato il territorio, amministrazione compresa. La sala è fortemente ispirata ai Giganti, non è una realizzazione dove andranno delle statue, è la loro sala».

E, sempre per restare sul piano tecnico, Dejana ha qualcosa da dire sulla presunta inadeguatezza del Museo. Per stare alla sala, «Dovrebbe accogliere tutto il patrimoni scultoreo. Ossia 27 statue, 16 modelli di nuraghe. È grande 500 metri quadri, per quasi sei metri di altezza, ogni elemento avrà uno spazio di 12 metri quadrati perché lo si possa ammirare a tutto tondo. E, dal punto di vista impiantistico, una struttura nuovissima, moderna, illuminazione modulabile», per entrare in qualche dettaglio. Tutto il complesso ripensa completamente il rapporto con gli spazi, Cabras, il Sinis. E si fonde con questi elementi: natura, cultura, architettura, archeologia. Un Museo che racconta la storia di tutti.

Sul sito del Ministero per i beni e le attività culturali c’è il comunicato con il quale, il 4 agosto 2015, l’allora ministro Dario Fanceschini annunciava il via libera, da parte del Consiglio superiore dei Beni culturali, dell’investimento di 80 milioni di euro in 12 progetti. Tra questi, anche «3 milioni di euro per realizzare un polo di attrazione di rilevanza nazionale ed internazionale per i Giganti di Mont'e Prama, prevedendo un modello di gestione condiviso tra MiBACT e enti locali». Giganti in buona compagnia: per fare qualche nome, tra i finanziati figurano il Colosseo, la Galleria degli Uffizi, il Polo Reale di Torino.

La gara per l’ampliamento del Museo è civico Marongiu è stata appena espletata. Descrizione dell’appalto: Lavori per la musealizzazione del patrimonio scultoreo di Mont‘e Prama. Salvo complicazioni.
 

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